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Speziamania: il dogma (presunto) dei 'se e dei ma'
Proviamo dunque a riavvolgere per sommi capi il film di Spezia-Genoa. Avete già capito immagino, perché obiettivamente non ci vuole uno scienziato intellettualmente onesto ad ammettere che la gara poteva terminare 4-0 e buonanotte ai suonatori. Fine di ogni discorso. Pagelle tutte gonfie di 7 abbondanti, commenti trionfalistici e ricchi di prosopopea, Motta portato in trionfo e tutti a casa felici e contenti. Ma il calcio non è ma stata e non potrà mai essere una scienza esatta. Troppe le variabili: i piedi da ferro da stiro di alcuni, i caratteri alla Don Abbondio di altri, per non dimenticare la componente arbitrale, sono le più elementari variabili di cui accennavamo e che fanno per l’appunto vacillare il dogma dei ‘se e dei ma’. Ma perché i ‘se ed i ma’ ora sono un dogma? A sentire o leggere certi commenti sembrerebbe di sì.
Tutto ciò significa che allora è già tutto scritto? No, questo no, proprio perché l’allenatore, qualsiasi allenatore, ha pochissime carte da potersi giocare durante una gara, ma il ‘bravo’ allenatore è colui che le sa usare o comunque prova ad usarle, tutte quante. E diciamo subito che ieri lo Spezia ha pareggiato col Genoa non perché Verde è rimasto in panca. Certo è che Verde, la sua qualità, anche fosse a scartamento ridotto, la sua esperienza, in un contesto come quello bianco, costruito su una gioventù ancora da assemblare per le note problematiche e vicissitudini che tuttora sono un serio ostacolo alla crescita tecnica e mentale complessiva del gruppo, ecco che il suo contributo l’avremmo comunque voluto vedere in campo. Perché a vedere i primi 45’ di Salcedo e Strelec era roba da rabbrividire. Ecco, l’appunto, l’unico che ci sentiamo di fare al ‘soldato Thiago’ è questo. E anche lui, deve capire velocemente, proprio perché è stato un grande giocatore sotto ogni punto di vista, non solo tecnico, che ci sono momenti di una partita e quindi di una stagione in cui la teoria va lasciata in un cassetto ed affidarsi non solo alla ‘sfrontatezza giovanile’ ma anche a chi possiede la ‘sfrontatezza da maturo’ . Ed ora tutti a Firenze.