Getty Images
Speziamania: il cinismo questo sconosciuto
Le idee di questo nuovo Spezia, ancora ‘in fieri’, sembrano abbastanza chiare; certo talvolta manca un po’ di cinismo e non solo sotto porta dell’avversario, ma anche della propria. Rivedere i due gol del controsorpasso Juve, prego! Spazzare con un bel calcione il pallone che ballonzola in area è cinismo produttivo, molto. Un concetto semplice che vale in prima categoria così come in serie A. Perché alla fine ci abbiamo sperato di portarla a casa nonostante il divario tecnico evidente.
Centrocampo double-face. A un primo tempo colabrodo, dove Bourabia e Salva Ferrer spesso si pestano i piedi in fase di costruzione e si fanno infilare facilmente dalle rasoiate verticali che innescano Dybala già a ridosso dei 16 metri, mentre Maggiore sembra girare a vuoto col suo pressing alto disinnescato agevolmente dal reparto difensivo juventino, ecco una ripresa più accorta nella terra di mezzo con uno Spezia pronto a ripartire in contropiede per provare a fare male. Riuscendovi.
Antiste si è preso la scena. Quando ha dato la bambola a Bonucci fresco campione d’Europa e non un difensore qualunque, infilando Szczesny per il 2-1, il Picco è venuto giù, come ai bei tempi. E se Locatelli appena entrato non avesse ribattuto sulla linea di porta il tiro del francesino, per la verità mezzo sberciato, chissà quali titoloni oggi sui giornaloni. Cinismo, do you remember ?