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    Speziamania: Aquile in caduta libera

    Speziamania: Aquile in caduta libera

    • Gianni Salis
    Una mazzata. Più psicologica che altro. Perché ad oggi, nonostante tutto, lo Spezia sarebbe ancora salvo. Però è evidente che il giro palla dell’uomo di Karlsruhe non basta più. A quella vecchia volpe di Ballardini sono bastati due giorni e un mezzo allenamento per imbrigliare i bianchi e resuscitare un Genoa che sembrava stracotto: pressing appena accennato ma tanta densità in mezzo al campo per ridare fiato al Grifone, approfittando degli errori altrui e punirli. Nulla di nuovo ma molto sano pragmatismo che ha messo ancora una volta a nudo le carenze di questo Spezia.

    Di organico in primis, certo. Basta vedere che negli 11 di partenza contro il Genoa, ben 8 hanno fatto la B. Ma il problema è un altro: a parte due-tre eccezioni, quelli che sono arrivati sono idonei per poter dare una mano a salvarsi? Tra i molteplici infortuni e le prestazioni insufficienti il dubbio è più che legittimo.  
    Inutile girarci attorno.

    Occorre una profonda e seria riflessione che deve riguardare tutti, ripensando uomini e canovaccio. Sia chi opera sul mercato (e quello di ‘riparazione’ è alle porte), sempre che patron Volpi allarghi i cordoni della propria borsa della spesa, ma sia anche chi nell’immediato può metterci una pezza dando alternative sul campo. Iniziando a proporre un nuovo canovaccio a cui la squadra possa ispirarsi anche all’interno della solita gara. Ovvio non è semplice ma bisogna provarci per darsi alternative a gara in corso.

    Quelli con Crotone e Genoa, che in classifica stanno ancora dietro, sono ko pesantissimi e nelle ultime 5 gare è arrivato un solo punto: perché graziati da Barrow, altrimenti sarebbe stato un filotto. Non sarà un bel Natale insomma per le Aquile che appaiono in caduta libera e a cui necessitano un paio di ali nuove per provare a restare in quota.
     

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