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Spezia, Pio Esposito a CM: "Il campetto ristrutturato a Castellamare? Era una promessa, lì ho imparato a giocare"
Francesco Pio o solo Pio?
"Il nome completo è Francesco Pio, ma io mi sono sempre fatto chiamare Pio perché è più originale. Fin da piccolo, dai tempi della scuola: di Francesco ce n'erano tanti dappertutto".
Da cosa nasce il nome Pio?
"In onore di Padre Pio. I miei genitori sono molto credenti, e i nomi dei nonni maschili erano stati già presi dai miei fratelli: Sebastiano, che è all'Empoli, e Salvatore che gioca con me nello Spezia".
Oggi c'è Juve Stabia-Spezia, per te è una sorta di derby.
"Sarà una partita speciale perché sono da sempre tifosissimo della Juve Stabia, è sempre stata la mia unica squadra".
Davvero?
"Certo. I miei amici da piccoli tifavano per Juve, Inter, Milan... e io per la Juve Stabia. Una squadra che loro neanche conoscevano".
In questi giorni prima della partita hai sentito qualcuno dei tuoi amici di Castellamare?
"Sì, in tanti mi hanno scritto per chiedermi se lascio loro la maglia".
Dal sud al nord, attraversando tutta l'Italia.
"Quando avevo 6 anni ci siamo trasferiti tutti a Brescia, ma ogni estate ero giù dai miei parenti. Ricordo il campetto del mio rione Cicerone e le intere giornate passate lì insieme ai miei fratelli e con gli amici. In quel posto ho tirato i primi calci e ho imparato a giocare a pallone, per me è casa".
Recentemente insieme ai tuoi fratelli hai ristrutturato quel campetto.
"E' stata una promessa che avevamo fatto, un gesto di riconoscenza verso quel posto che ci aveva dato tutto. E' stato lasciato in abbandono per vent'anni e così l'erba del sintetico aveva lasciato posto all'asfalto, le reti e le recinsioni erano rotte...".
Prima ancora avete salvato a vostre spese la squadra nella quale siete cresciuti.
"Un'altra azione che ci siamo sentiti di fare per ringraziare chi ci ha lanciato, la Voluntas Brescia e il talent scout Roberto Clerici: fu lui a prenderci dal Club Napoli col quale giocavamo a Castellamare, ci ha fatto fare dei provini e ci ha fatto trasferire a Brescia".
Un salto nel vuoto.
"Abbiamo puntato tutto sul calcio, e insieme a noi i nostri genitori che hanno fatto molti sacrifici. Mia mamma aveva qualche dubbio sul trasferimento a Brescia, ma mio padre ha insistito e alla fine ha avuto ragione lui".
Quest'anno ti aspettavi di giocare così tanto nello Spezia?
"Quest'estate avevo altre possibilità, ma fin dall'inizio avevo deciso di tornare allo Spezia perché qui ho trovato un mister che mi ha rivoluto fortemente e che mi aveva dato molta fiducia. Appena arrivato mi ha dato subito la possibilità di giocare la prima partita e ho fatto gol contro il Pisa; da quel momento ho giocato quasi sempre. Inoltre mi sono trovato molto bene anche con i compagni".
A quanti gol vuoi arrivare?
"Una cifra in testa ce l'ho, ma non l'ho mai detta. E non voglio farlo per scaramanzia".
Altre scaramanzie?
"La sera prima di ogni partita mangio sempre la stessa cosa".
E qual è il menù alla vigilia di un match?
"Possiamo scegliere tra due/tre piatti per ogni portata. Io prendo sempre pasta al ragù e salmone con avocado".
Che effetto fa avere tuo fratello Salvatore nella stessa squadra?
"L'anno scorso, essendo il primo, era un po' strano; ora ci sono abituato. Poi è chiaro che, giocando da sempre insieme, in campo ci conosciamo a memoria".
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