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  • Spezia, ecco Gotti il 'Normal-one': 'Nzola il mio attaccante ideale, a 3 in difesa. La trattativa e il mercato...'

    Spezia, ecco Gotti il 'Normal-one': 'Nzola il mio attaccante ideale, a 3 in difesa. La trattativa e il mercato...'

    • Gianni Salis, inviato
    Se ci fosse stato bisogno di normalizzare un ambiente che viene da tre stagioni vissute a perdifiato, beh, Luca Gotti sembra essere come il cacio sui maccheroni. Strette di mano a go-gò nel vernissage ufficiale. Il ‘normal-one’ si è presentato in sede dello Spezia, affiancato da Riccardo Pecini, e l’empatia almeno con la stampa si è creata subito. Così Luca Gotti, 55 anni a settembre, ha confermato che, già a livello di rapporti interpersonali, è uomo di alto livello. “Mi porto dietro l’essere figlio di una cultura contadina fatta di lealtà nei rapporti tra le persone e di lavoro. Sì sono una persona sicuramente semplice che si è costruito grazie proprio a quel background”.

    Terzo allenatore nelle tre stagioni consecutive in serie A, sicuramente un record. “Sono estremamente contento di essere qui. Vi dico: avevo delle alternative ma l’aspetto determinante che ha fatto la differenza è stata proprio quella sensazione che lo Spezia cercasse proprio me sia come allenatore che come persona. La trattativa economica, credetemi, sarà durata 3 minuti. E dico tre. Senza intermediari e procuratori”.

    “Sì, ho a disposizione una rosa anomala per via di un percorso anomalo, con poca esperienza globale. Mi sono fatto ovviamente le mie idee, ma poi il campo, i dettagli nell’affrontare gli allenamenti contribuiscono ad irrobustire o meno quelle idee. Abbiamo una rosa molto giovane e con ragazzi molto interessanti.”

    “Non sarà lo Spezia di Gotti, ma con Gotti. Io devo semplicemente mettere nelle migliori condizioni di esprimersi tutti quanti, sono uno che cerca di semplificare e dare equilibrio. Sono altresì per l’impegno che resta un dogma. Nzola? A me piace molto. Le garanzie non esistono e nemmeno le gerarchie tanto più all’inizio di una nuova avventura. E questo è un discorso che vale per tutti”
    “Non sono un integralista di un sistema di gioco perché, ripeto, voglio che ogni giocatore sia messo nella propria condizione di confort per esprimersi al meglio, sebbene, certo, in linea di principio preferisco iniziare con il 3-5-2 che si può fare in tanti modi proprio guardando le caratteristiche tecniche e dinamiche dei singoli. Ma i numeri a me non piacciono più di tanto, serve l’atteggiamento che si pone in campo”.

    Ora le prime visite mediche per una rosa che andrà ‘normalizzata’. Dal 4 in Val Gardena il campo proporrà quei dettagli di cui Gotti è alla ricerca.
     

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