Spalmania: ritorno al futuro
Non è bastato infatti il gol da rapace d’area di rigore di Paloschi, il presente offensivo per mister Semplici, al terzo gol stagionale e con la voglia di dare tutto quello che ha per questi colori; non solo le reti, ma anche un pressing forsennato e recuperi difensivi fin dentro l’area di rigore. Guardare al futuro è importante per capire chi affiancare al sergente: Antenucci sembra il suo compagno ideale, ma tornerà per dicembre; Borriello è ancora lontano dall’assemblarsi con il gioco di questa squadra; Floccari è tornato e può dare una grande mano a tutta la squadra, dimostrandolo nei trenta minuti giocati.
Un ritorno al futuro è sicuramente anche il modulo adottato ieri. Assodato lo schema con le due punte, resta solo da costruire lo scheletro dietro. Il 3-5-2 che ha regalato la promozione e i complimenti a questa squadra sembrava essere destinato al passato, dopo gli ottimi riscontri del 4-4-2. Invece Semplici, con il genio e la duttilità che lo contraddistinguono, come lo scienziato “Doc”, è voluto ripartire ancora dalla difesa a tre a da Viviani fulcro del gioco. Magari se non si fosse fermato Salamon, al quale auguro un recupero rapido dopo l’operazione allo zigomo, la doppia linea a 4 davanti a Gomis, sarebbe anche arrivata. Rizzo era pronto ad entrare in campo, nonostante la febbre, ma al forfait dello stremato Grassi, il mister ha preferito far scendere in campo Schiavon per non perdere quell’equilibrio che stava per portare ai tre punti. Poi, come un fulmine per far partire la macchina del tempo, è arrivato il gol della viola e la forza per riportarsi in vantaggio è svanita nelle gambe dei ragazzi.
Ora bisogna pensare al futuro imminente che racconta della trasferta di Verona, sponda Chievo. Dal “Bentegodi” arriveranno ulteriori indizi per capire quanto sarà difficile raggiungere l’obiettivo salvezza. Semplici è soddisfatto e da ultras numero uno della Spal, come si professa, ricorda quanto sarà difficile il campionato di quest’anno e si complimenta con i suoi ragazzi per l’approccio alle ultime gare. La strada è lunga, l’avventura è entusiasmante e come nei migliori film speriamo che ci sia il lieto fine.