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Spalmania: la solitudine dei numeri 9
Una partita difficile che ha visto l’attaccante napoletano imbrigliato nella morsa di Ceppitelli e Pisacane. Isolato quasi sempre dall’azione e costretto ad abbassarsi sulla linea dei centrocampisti per poter giocare qualche pallone, non potendo attaccare mai la profondità e non riuscendo a ricevere nessuno dei tantissimi traversoni arrivati dalla destra e dalla sinistra, ma questo è stato soprattutto un problema degli esterni e della loro imprecisione. Inoltre, a condire il tutto, si è vista una SPAL ben organizzata in fase di palleggio, come al solito, ma poco coraggiosa nel provare la stoccata in verticale e ossessionata dal tentare l’incursione sulla corsia destra di Manuel Lazzari imbeccato da Schiattarella. La fase di regia di Viviani non è stata quasi mai utilizzata per la manovra offensiva e Borriello, insieme all’altro numero 9 che preferisce il 43, Alberto Paloschi, si sono ritrovati nel bel mezzo della gabbia rossoblu con pochissime occasioni a disposizione.
Semplici, a fine partita, ha subito voluto lanciare un messaggio forte, radunando tutta la squadra intorno a sé per dare nuovamente la carica giusta ad un gruppo che mercoledì sera dovrà ripresentarsi a San Siro, questa volta sponda rossonera, per poi prepararsi all’invasione azzurra del Napoli di sabato prossimo. In sala stampa ha voluto subito chiarire che i complimenti fanno bene e sono piacevoli, ma è arrivato il momento di mettere il coltello fra i denti ed iniziare a lottare se si vuole rimanere aggrappati a questo sogno. Sicuramente l’allenatore toscano ha le sue responsabilità, eppure ha provato in tutti i modi a ribaltare il risultato imposto da Barella e il gioiello di Joao Pedro, inserendo sul manto verde tutto il parco attaccanti a disposizione. Antenucci prima e Bonazzoli poi (quest’ultimo per Vaisanen dando vita ad un 4-3-3) hanno avuto l’occasione per ritagliarsi lo spazio al quale ambiscono, ma anche per loro due la solitudine dei numeri 9 è stata fatale. Da evidenziare solamente una rovesciata dell’attaccante molisano e un debole tentativo del giovane classe ’97 che il numero 9 lo ha davvero sulle spalle, ma che è sembrato ancora troppo acerbo per la categoria.
Insomma è stata una giornata no per gli attaccanti, per tutti e quattro, con le occasioni più importanti capitate sui piedi di Paloschi, che però si è fatto murare dalla difesa e ha lasciato la casella dei gol segnati ancora vuota, e sulla punizione di Borriello respinta da Cragno. I prossimi due impegni non saranno per niente facili e sicuramente non è dalle prossime due gare che passano le speranze di salvezza della SPAL, ma se è arrivato il momento di mettere il coltello in mezzo ai denti bisogna affidarsi alla voglia di tornare al gol dei bomber a disposizione, in attesa del ritorno di chi aveva saputo dare il giusto equilibrio al reparto nelle prime uscite, ovvero Sergio Floccari, l’assenza più pesante che ha lasciato, per ora, i numeri 9 nella loro solitudine.