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Spalmania: cambiamenti Semplici
Partire senza le certezze Vicari, Schiattarella, Mora in una partita così complessa potrebbe far pensare ad un suicidio premeditato del tecnico toscano. Le perle di Bernardeschi e Dybala nel giro di venti minuti alimentano la tesi. Il 3-5-2, modulo fisso di questa squadra, sembra non reggere nella prima parte di gara e la difesa spallina sembra poter crollare da un momento all’altro, sotto i colpi di un’avversaria ritrovatasi dopo il punteggio tennistico di Udine. Alla mezz’ora, però, gli uomini in maglia rossa (altra novità della serata spallina) sembrano ritrovare il piglio giusto: Viviani torna a dispensare palloni in mezzo al campo; il trio difensivo Oikonomou-Salamon-Felipe riesce ad alzarsi fino al centrocampo, costringendo i bianconeri ad arretrare, e la voglia di far gol di Paloschi diventa fondamentale. Ad un quarto d’ora dal termine Mattiello, scuola Juventus, effettua un tiro-cross sul secondo palo che inganna Lichsteiner, reo di lasciare la zampata vincente al sergente Paloschi, che a sorpresa riapre la gara. Semplici prova a dare la carica ai suoi nel tentare di recuperare un doppio svantaggio in casa degli invincibili, un regalo che farebbe sognare i quasi 2000 ferraresi arrivati allo Stadium per questa trasferta storica e quasi impensabile fino ad un anno fa. La prima frazione termina sul 2-1 e qualcosa di grande sembra già essere stato compiuto dagli undici scesi in campo.
Al ritorno in campo la Juventus sembra determinata a chiudere la questione nel giro di pochi minuti quando arriva un altro calcio d’angolo per Viviani. Il regista romano batte al centro dell’area verso la testa di Oikonomou, la sfera arriva sui piedi di Paloschi che da pochi centimetri trova la traversa rispedendo il pallone sulla testa del difensore greco che, anticipando Higuain, gonfia la rete per la seconda volta, portando il risultato sul clamoroso 2-2. L’esplosione del popolo ferrarese viene soffocata dalla novità che non riesce proprio ad andare d’accordo con Semplici e la Spal tutta: VAR e gol annullato per posizione di fuorigioco di Paloschi, sul primo colpo di testa di Oikonomou. E’ significativa l’espressione di Semplici pescata dalle telecamere, braccia larghe e sorriso amaro perché questa Spal che lotta, ci mette il cuore, gioca anche un calcio più che apprezzabile, ma non baciata dalla fortuna ultimamente. Il gol annullato sembra togliere le energie ai ragazzi in campo e il mister decide di cambiare, decisamente, a mezz’ora dalla fine. Fuori Oikonomou e dentro Costa, dal 3-5-2 al 4-4-2, un cambiamento semplice e complesso nello stesso momento. Nemmeno il tempo di adattarsi al nuovo modulo che da calcio d’angolo arriva il terzo gol di Higuain e nel giro di pochi minuti il definitivo 4-1 di Cuadrado. Due gol sicuramente dettati dalla stanchezza e non dal modulo che, anzi, viene interpretato molto bene dalla Spal con l’ingresso in campo di Bonazzoli e capitan Mora.
Non passano da San Siro e dallo Stadium i punti salvezza di questo gruppo che, nonostante il risultato ampio, esce nuovamente a testa alta. Arriva la prima batosta per numero di gol presi anche se per mezz’ora, a cavallo tra primo e secondo tempo, gli estensi hanno dimostrato di poter tenere testa anche alla squadra più forte dello stivale. La forza di questo gruppo sta nel riuscire a tenere sempre la partita viva, sia con i titolari, sia con le riserve, se di riserve si può parlare. L’unico rammarico dopo 10 giornate di Serie A è quello di aver raccolto meno di quanto seminato, soprattutto negli scontri diretti in casa. Per questo, domenica, ci sarà bisogno di cambiare passo ed invertire questo trend immeritato di risultati negativi. Contro il Genoa saranno obbligatori i tre punti, con certezze o cambiamenti lo deciderà Semplici.