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    Spalletti vuole farla pagare a Icardi e non lo convoca: così disintegra l'Inter

    Spalletti vuole farla pagare a Icardi e non lo convoca: così disintegra l'Inter

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    La decisione di Spalletti di non includere Icardi nell'elenco dei convocati per la partita contro la Lazio, decisiva nella corsa alla Champions, è molto vicina alla provocazione e all'autolesionismo. Alla provocazione perché non esiste un motivo reale per farlo fuori, se non una sorta di rancore quasi personale: si allena da una decina di giorni, non è mai stato davvero infortunato, ci sono elementi in condizioni atletiche probabilmente peggiori di Mauro che invece fanno parte del gruppo (ad esempio il prediletto Nainggolan). All'autolesionismo perché, con l'infortunio di Lautaro Martinez, l'Inter non ha un centravanti vero, tanto che in quella posizione dovrà giocare Keita, fuori ruolo e fuori forma.

    A proposito di Keita. Contro l'Eintracht, il 14 marzo, ha giocato titolare a distanza di due mesi e mezzo dall'ultima gara (29 dicembre), e durante questo periodo aveva subito addirittura due infortuni. Eppure, nella necessità, Spalletti lo ha messo in campo, esponendolo a una figuraccia colossale, oltre che conducendo l'Inter verso una pesantissima batosta. Questo per dire che la scelta di escludere Icardi non è determinata dagli allenamenti che ha saltato, ma da altre ragioni. Non fisiche, non tecniche.

    Alla luce di quanto successo in queste ore, la sensazione è che Spalletti sia uno dei principali artefici della punizione inflitta a Icardi, anzi l'ispiratore. La società ovviamente era informata della mancata convocazione del centravanti, ma non è così che si risana una frattura. E, soprattutto, non è così che si fa tutto quanto è possibile per andare in Champions. Luciano sta disintegrando l'Inter. Chi lo ha visto gestire Totti a Roma non è stupito.

    @steagresti






     

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