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    Spalletti non si lamenti: il mercato dell'Inter è il migliore, a parte Ronaldo

    Spalletti non si lamenti: il mercato dell'Inter è il migliore, a parte Ronaldo

    • Giancarlo Padovan
    Confesso di non capire il nervosismo di Luciano Spalletti a proposito del mercato dell’Inter. A suo dire gli acquisti fin qui realizzati non sarebbero sufficienti. Altri - richiesti e/o promessi - sarebbero in ritardo. Mi chiedo che cosa potrebbe sostenere se, anziché alla guida dei nerazzurri, Spalletti fosse l’allenatore del Napoli del sofista De Laurentiis o del Milan che ha appena cambiato società e sta aspettando i nuovi provvedimenti restrittivi dell’Uefa.

    Tra l’altro, per giudizio unanime, l’Inter è il club che, dopo la Juve ronaldizzata, meglio ha operato sul mercato. Ha infatti preso de Vrij, Asamoah, Politano, Nainggolan (il colpo fino ad ora più importante dietro a Ronaldo) e Lautaro Matinez. Tutti potenziali titolari, in attesa che venga ufficializzato Vrsaljko e si concretizzi l’arrivo di Vidal.

    A me non sembra che manchi troppo all’optimum. Anzi, solo con questi giocatori (cioé con Vrsaljko e ancora senza Vidal), l’Inter risulta più forte e più competitiva rispetto all’anno scorso. E’ aumentata la qualità e si sono moltiplicate le opzioni per attuare diversi sistemi di gioco.

    Ripassarli, contemplando i nuovi arrivati, ci aiuta a comprendere che le lamentele di Spalletti sono poco o per nulla fondate.

    Partiamo dal 4-2-3-1. In pura teoria vi troverebbero posto cinque nuovi arrivati. 

    Vrsaljko, de Vrji e Asamoah in difesa (il primo centrale sarebbe Skriniar); Politano e Nainggolan, assieme a Perisic, sulla linea dei trequarti, dietro a Icardi.

    C’è chi - come la Gazzetta dello Sport del 28 luglio - ha inserito, accanto a Brozovic, Gagliardini in tre sistemi di gioco su quattro, mentre si sa che uno tra Vecino e lo stesso Gagliardini è destinato a partire.

    Poco male se arrivasse Vidal. Poco male anche se fosse chiamato Vecino, con Borja Valero suo sostituto naturale. Non penso che dei due ex fiorentini, Spalletti possa essere scontento, visto che fu proprio lui a volerli l’estate scorsa. Dunque, delle due l’una: o sono ancora validi o l’allenatore ha sbagliato a prenderli.

    Su Brozovic regista - questa sì un’invenzione di Spalletti - penso che siamo tutti d’accordo. Sia che l’Inter schieri un centrocampo a due, sia con un centrocampo a quattro. In questo caso i tre difensori centrali sarebbero Skriniar, de Vrij e Miranda con Vrsaljko e Asamoah ad alzarsi sugli esterni. Dietro Icardi, ci sarebbero Nainggolan e Lautaro o Nainggolan e Perisic.

    Quanto poi ai “doppioni” (cioé ai due calciatori per ruolo che Spalletti esige per poter affrontare alla pari campionato e Champions) non mi sembra che siamo lontani dalla realizzazione dei suoi desideri.

    Sugli esterni bassi ci sono sia D’Ambrosio che Dalbert, meglio se arrivasse Darmian, ma già così le alternative esistono. I due centrali di riserva possono essere Miranda (e non mi sembra poco) e Ranocchia (rivitalizzato, va riconosciuto, da Spalletti).

    A centrocampo, se arrivasse Vidal, ci sarebbe addirittura abbondanza. Oltre al cileno, ecco Brozovic, Gagliardini (o Vecino), Borja Valero e Asamoah che può fare anche il mediano.

    Stabilito che, se non giocano insieme, Lautaro è l’alternativa di lusso a Icardi, abbiamo Politano e Candreva in fascia destra, Nainggolan in mezzo e Perisic a sinistra. Solo questi ultimi due non avrebbero il sostituto, ma vanno considerati due aspetti. 

    Il primo: per Spalletti, il belga e l’esterno croato sono due irrinunciabili, quindi giocheranno sempre.

    Il secondo: Vidal può fare il ruolo di Nainggolan e Politano, spostato a sinistra, quello di Perisic (con Candreva a destra). 

    Insomma questa Inter che - ricordiamolo - non è ancora stata edificata del tutto, è già una squadra ben attrezzata. Più o meno della Juve lo dirà il campionato, ma Spalletti non ha proprio ragione di preoccuparsi. A meno che sia la cifra di gioco, espressa finora, ad essere inferiore alle sue aspettative. 

    P.s.: l’allenatore ha chiesto Vidal per lo spessore internazionale, ma se io fossi un dirigente dell’Inter punterei su Barella, più giovane, più duttile, più “bisognoso” di vittorie. Il problema sono i soldi e il fair play finanziario. Anche questo un particolare che a Spalletti sembra essere sfuggito. 

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