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    Spalletti: 'Non ho rifiutato il Milan, ha deciso l'Inter. Io avevo raggiunto tutti i miei obiettivi. Eriksen e lo scudetto...'

    Spalletti: 'Non ho rifiutato il Milan, ha deciso l'Inter. Io avevo raggiunto tutti i miei obiettivi. Eriksen e lo scudetto...'

    Così Luciano Spalletti, ex allenatore dell'Inter, ha parlato a Sportitalia: “Corsa a tre? Diventa difficile poterlo dire, la Juventus ha ancora più potenziale, ha calciatori ed esperienza, il carattere dei vincenti che l’Inter ancora non ha, nonostante stia facendo benissimo in campionato con risultati importanti. L’Inter è una realtà che può andare a inserirsi, ma vedo ancora più forte la Juve. La Lazio ha continuato negli anni a crescere, è una squadra pragmatica, Inzaghi è un allenatore che ormai è un veterano del suo lavoro, una società che ha protetto giocatori per diventare una realtà forte. Ci vuole sempre la disponibilità della Juve però. La Lazio comunque è dentro e se la giocherà fino all’ultimo. Per me può rimontare anche l’Atalanta. La Roma ha un grande allenatore, che ha nel DNA il bel calcio, il bel gioco, conosce la strategia per trasferire entusiasmo all’ambiente di Roma”. 




    MILAN - “Il no al Milan? Perché io ho detto no al Milan? Può dipende solo da me? No, io ho due anni di contratto con l’Inter, che devo fare? Lasciarli lì entrambi? È stato deciso di lasciarmi a casa pagandomi, e io sto a casa. Io poteva darsi anche che andassi ad allenare il Milan in quel momento lì. Poi il Milan ha trovato un allenatore bravissimo e rodato. Se era per me, io non smettevo di fare l’allenatore. Sono a casa a lavorare in campagna, non sto allenando al momento”. 

    INTER - “Sono cose diverse, loro stanno facendo il loro percorso. Bisogna parlare in funzione di obiettivi e risultati. La mia Inter aveva obiettivi che sono stati raggiunti, tutti. Questa Inter ha altri obiettivi, sta facendo bene e probabilmente li raggiungerà, è in perfetta sintonia con le aspettative.  C’è una continuità di lavoro. Io quando ho cominciato a lavorare all’Inter sono stato costretto a lasciare 4 giocatori fuori lista per imposizioni Uefa, non per necessità. Io dovevo lasciare i calciatori fuori. Erano altri momenti, altre situazioni. Stanno dando seguito ai risultati, è merito di tutti, dei calciatori che avevo io e di quelli che hanno preso anche. Io ho tentato di dare il meglio di me stesso fino all’ultima giornata. Continuare o non continuare a essere l’allenatore dell’Inter non l’ho deciso io, si accettano le decisioni prese. Sono contento quando lo stadio è pieno e li vedo gioire. Il mio terzo anno all’Inter? La cosa fondamentale sono sempre i calciatori. Per giocare un campionato con la Juve, devi avvicinarti a loro in tutto”. 

    ERIKSEN - “Calciatore fenomenale, lo conoscono tutti. Un calciatore molto pulito, lineare, geniale nelle scelte che ha. Uno da ultimo passaggio, da gol, da fase di possesso, sa gestire la palla. È un calciatore importante, come Lukaku”.

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