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Spalletti: 'Non ho rifiutato il Milan, ha deciso l'Inter. Io avevo raggiunto tutti i miei obiettivi. Eriksen e lo scudetto...'
MILAN - “Il no al Milan? Perché io ho detto no al Milan? Può dipende solo da me? No, io ho due anni di contratto con l’Inter, che devo fare? Lasciarli lì entrambi? È stato deciso di lasciarmi a casa pagandomi, e io sto a casa. Io poteva darsi anche che andassi ad allenare il Milan in quel momento lì. Poi il Milan ha trovato un allenatore bravissimo e rodato. Se era per me, io non smettevo di fare l’allenatore. Sono a casa a lavorare in campagna, non sto allenando al momento”.
INTER - “Sono cose diverse, loro stanno facendo il loro percorso. Bisogna parlare in funzione di obiettivi e risultati. La mia Inter aveva obiettivi che sono stati raggiunti, tutti. Questa Inter ha altri obiettivi, sta facendo bene e probabilmente li raggiungerà, è in perfetta sintonia con le aspettative. C’è una continuità di lavoro. Io quando ho cominciato a lavorare all’Inter sono stato costretto a lasciare 4 giocatori fuori lista per imposizioni Uefa, non per necessità. Io dovevo lasciare i calciatori fuori. Erano altri momenti, altre situazioni. Stanno dando seguito ai risultati, è merito di tutti, dei calciatori che avevo io e di quelli che hanno preso anche. Io ho tentato di dare il meglio di me stesso fino all’ultima giornata. Continuare o non continuare a essere l’allenatore dell’Inter non l’ho deciso io, si accettano le decisioni prese. Sono contento quando lo stadio è pieno e li vedo gioire. Il mio terzo anno all’Inter? La cosa fondamentale sono sempre i calciatori. Per giocare un campionato con la Juve, devi avvicinarti a loro in tutto”.
ERIKSEN - “Calciatore fenomenale, lo conoscono tutti. Un calciatore molto pulito, lineare, geniale nelle scelte che ha. Uno da ultimo passaggio, da gol, da fase di possesso, sa gestire la palla. È un calciatore importante, come Lukaku”.