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    Spalletti: 'Napoli avanti con gli occhiali da fabbro. Lobotka? Lo volevo già quando ero all'Inter'

    Spalletti: 'Napoli avanti con gli occhiali da fabbro. Lobotka? Lo volevo già quando ero all'Inter'

    • Redazione CM
    Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro l'Empoli in trasferta: "Ho appreso da poco della morte di Maurizio Costanzo, sono molto dispiaciuto, perdiamo un uomo importante per le tante cose che ha fatto e sono vicino al dolore della famiglia. Negli anni in cui non esisteva internet e pay tv, se non ci fosse stato il Maurizio Costanzo show le tv sarebbero dovute andare a letto alle 10....E' stato un giornalista di spessore superiore alla media”.

    PARTITA - "Credo ci siano stati passi avanti importanti dopo le sconfitte, la lettura e le gestioni di situazioni simili è stata ammortizzata bene. E' una partita delicatissima per la loro precisa geometria tattica, noi dovremo dilatare la loro compattezza. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare in campo benissimo, hanno calciatori forti, fortissimi tipo Vicario, ormai ne parlano tutti, Parisi, Baldanzi, sono calciatori che noi ci troveremo il prossimo anno nelle grandi squadre a confrontarsi per l'alta classifica e già ora sanno come comportarsi in campo, poi c'è l'esperienza di Luperto che abbiamo avuto e doveva giocare con continuità, tutti segni della difficoltà della gara e dovremo essere bravi. Lei ha mai fatto il fabbro? Io sì, con gli occhiali da fabbro si vede solo davanti, di lato no perché c'è la barriera".
    EMPOLI - "Io sono partito da Empoli e a Empoli sono molto grato. Nel calcio cerchiamo continuamente modelli da cui poter prendere qualcosa, e se uno fa un giro a Monteboro di spunti su come fare calcio se ne possono trovare tanti. Io sono stato fortunato a lavorare lì come calciatore e allenatore, ne ho tratto beneficio". 

    ROTAZIONI - "Abbiamo dato un giorno di riposo totale dopo Francoforte, abbiamo dei preparatori molto bravi che sanno indicarmi quello che è il carico per gli allenamenti successivi, mano a mano. Distanze e velocità fanno la differenza nel recupero. Stanno tutti abbastanza bene, poi si cerca di andare a scegliere il meglio possibile al netto dei dubbi". 
    SCARAMANZIA - "No, è lavoro, è quello che dobbiamo fare noi. Mettere un pannello e non pensare ad altro. Se qualcuno vuole portare pasticcini e spumante ha sbagliato posto, a meno che non sia come oggi che c'è da festeggiare il compleanno di Rrahmani. La forza, l'equilibrio, la maturità di una squadra sta qua. L'anno scorso in questa partita potevamo andare sul 3-0, poi l'abbiamo persa 3-2. Capisco che a volte facciate fatica ad interpretare la difficoltà di partite come questa, ma è così". 

    MODELLO INTERNAZIONALE - "Non so se lo possiamo diventare, ma la nostra impostazione è quella di giocare un buon calcio. I complimenti ci fanno molto piacere. Di Lorenzo, Osimhen, sono simboli anche di un comportamento, di una indole spettacolare. Victor è disponibile, ha questa predisposizione all'aiuto per la squadra. Gli altri non sono uguali, bisogna farci attenzione".
    ANGUISSA E LOBOTKA - "Non mi devo spiegare perché non giocava in un top club, io valuto quello che ho davanti. Lobotka lo tentammo di prendere quando ero all'Inter, me lo segnalò Alessandro Pane, mi ricordo che venne e noi cercavamo un giocatore come lui. Poi ci mettemmo Brozovic. Io sapevo benissimo chi era Lobotka quando sono venuto qua, era un mio obiettivo. Di solito funziona così, il direttore fa un nome o ascolta se conosci qualcosa, qui ho Beccaccioli che di giocatori ne conosce tanti, a volte parla col direttore e qualche nome lo tira fuori anche lui, poi il direttore ti dice i nomi sul taccuino e si vanno a guardare. Di lui non ce n'è stato bisogno, lo conoscevamo già". 

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