Calciomercato.com

  • Getty Images
    Spalletti: 'Italia, sarò il guardiano dell'impegno. La maglia azzurra bisogna meritarsela'

    Spalletti: 'Italia, sarò il guardiano dell'impegno. La maglia azzurra bisogna meritarsela'

    Torna a parlare Luciano Spalletti, il ct azzurro si racconta in un'intervista ai canali della FIGC e racconta l'effetto di guidare l'Italia: "E' un'emozione indescrivibile, mi sento come un alpinista che va poi a infilare la bandiera sul Monte Bianco. Per me questo è l'incarico più alto ricevuto nella mia storia da allenatore".

    SOGNO - "E' una responsabilità straordinaria che mi fa sentire tutto il suo peso addosso. Ma è proprio nella responsabilità che si anno quelle reazioni che ci fanno diventare uomini migliori e più forti".

    RAPPRESENTARE GLI AZZURRI - "Significa rappresentare tutta l'Italia che ama il calcio e tutti quei bambini i cui sogni sono rivolti ai loro supereroi. I calciatori italiani per i bambini sono supereroi".

    L'ITALIA DI SPALLETTI - "L'Italia ha una storia, ha avuto grandissimi campioni, abbiamo meriti che ci sono stati dati da tutte le parti del mondo. Dobbiamo essere una Nazionale forte, dobbiamo mandare un messaggio chiaro sul nostro comportamento in campo".

    MACEDONIA DEL NORD E UCRAINA NELLE QUALIFICAZIONI A EURO 2024 - "Sono affascinato dall'idea di iniziare subito. Sono stati carini tutti quelli dello staff della Federazione a fornirmi tutte quelle cose, quelle attenzioni poi per mettermi a conoscenza di tutto ciò che mi necessiterà per andare a giocare queste due partite".

    COVERCIANO - "Io lo conosco benissimo, ho passato estati intere a studiare nelle sue aule. Ho imparato tutto il mestiere. Però oggi essere presente alla conferenza stampa dove sono stato indicato come il commissario tecnico della Nazionale è un'emozione incredibile che non dimenticherò mai. E' tutto bellissimo".

    MAGLIA DELLA NAZIONALE - "Ne ho più di una. La maglia della Nazionale è qualcosa di particolare, è un dono che non toccherà a tutti: bisogna meritarsela, perché ti rimane addosso anche quando vai a giocare nel club".

    IL RICORDO AZZURRO PIU' BELLO - "Parto dal 1970, quando avevo 11 anni e chiesi a mia madre di cucirmi la bandiera per uscire in strada a gioire di quella vittoria con la Germania. Era il mio sogno da bambino festeggiare, vedere la Nazionale che vinceva. Ora noi ci dobbiamo impegnare affinché quei milioni di bambini abbiano passione sfrenata e diventino nuovi calciatori e commissari tecnici della Nazionale".

    COSA DICE AI TIFOSI - "Mi è difficile promettere qualcosa, però sarò un guardiano dell'impegno di tutti quelli che vengono a lavorare qui dentro. Voglio vedere dedizione, sacrificio e appartenenza più totale".

    Altre Notizie