Calciomercato.com

  • Spalletti: 'Noi più forti dei problemi. L'Inter la conosco, ma il mio Napoli è una figata. Koulibaly? Lo gestirò così...'

    Spalletti: 'Noi più forti dei problemi. L'Inter la conosco, ma il mio Napoli è una figata. Koulibaly? Lo gestirò così...'

    • Giovanni Annunziata, inviato
    Domani andrà in scena Napoli-Inter, gara valida per la 25ª giornata di Serie A. L'allenatore azzurro Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match:

    KOULIBALY - "Gioca Koulibaly? Mi sembra irrispettoso nei confronti di chi dovrebbe fargli posto qualora dovessi farlo entrare dal primo minuto. Chiaro che è un giocatore differente. Basta vedere cosa ha fatto in finale, è prima andato a salutare gli avversari. È proprio lo spessore dell'uomo che viene fuori, prima ancora del calciatore. Da un punto di vista mio è facile perché qualsiasi sarà la mia scelta sarà giusta perché tutti hanno fatto bene anche in sua assenza. Per la formazione scioglieremo i dubbi domani".

    PARTITA SCUDETTO - "È bene sempre precisare che il nostro obiettivo era riuscire a mettersi dietro ad alcune delle più forti del campionato per rientrare tra le prime quattro ed accedere alla prossima Champions League. Sappiamo che vincendo questa partita saremmo catapultati verso un altro obiettivo. È una figata, ci ha fatto passare una settimana con il sorriso sulla bocca e questo sorriso si è mantenuto durante la notte mentre dormivamo, senza accorgercene. Questa posizione amiamo viverla dato che facciamo questo lavoro".

    LA CONSAPEVOLEZZA - "Nel momento in cui abbiamo avuto delle difficoltà siamo rimasti capaci e coscienti di mantenere la schiena dritta su quello che deve essere il nostro lavoro, il nostro comportamento. Poi riuscire a portare a casa più punti possibili. Però dipende sempre da quello che fai giorno dopo giorno. Ogni volta c'è in palio qualcosa per far sì che tu sia pronto in fondo alla settimana di giocare le partite. Abbiamo una rosa che anche se cambia di qualche elemento, i calciatori sanno come fare da soli. Anche durante la settimana della Juventus in cui si diceva di voler rinviare quella partita, mi hanno dimostrato di avere il desiderio di scendere in campo. L'hanno giocata facendo un'ottima prestazione portando a casa il risultato. Ci sono delle grandi persone dietro questi calciatori, un gruppo fantastico che ha fatto vedere negli anni di tenerci alla maglia. Ha raccolto meno di quello che meritava".

    RIVINCITA - "Non ho nessuna rivincita personale da affrontare. Conosco il modo corretto di lavorare, devo essere fortunato nel trovare giocatori che la pensano allo stesso modo per farmi fare bella figura. Questa è una gara importante. L'importanza di una partita come questa equivale al tempo impiegato precedentemente per arrivarci a sfide del genere. C'è la fatica fatta a Dimaro, le giocate di Castel di Sangro, siamo partiti da lì. Quei periodi si vedono in gare del genere. Ci teniamo tantissimo come è corretto che sia. Per me non sarà una rivincita, una rivalsa perché ho lasciato dei calciatori che stimo tanto".

    L'INTER - "Spesso abbiamo parlato del condominio e loro sono gli amministratori. Non a caso sono i campioni in carica. Li troveremo furiosi per la sconfitta nel derby, come fanno le squadre di razza che odiano perdere. Li rispettiamo ma non deve cambiare quello che è il nostro nome e il nostro atteggiamento. Stamani ho detto alla squadra che dovremo essere bravi a giocare la partita dell'Inter come se fosse quella di Venezia. Non deve cambiare l'atteggiamento, il rispetto nei confronti della gente che ci vuole bene, che ci verrà a sostenere domani. Non possiamo tradirli, dovremo esibire la solita qualità. Mi aspetto l'Inter che conosco: loro hanno delle caratteristiche in cui sono più forti, noi altre in cui siamo più forti. Da capire chi riuscirà ad accentrare e valorizzare i punti di forza".

    LA GARA D'ANDATA - "C'è stato un passaggio fondamentale, quando abbiamo tentato di riorganizzare la squadra dopo il 2-1 abbiamo preso il contropiede del 3-1. Quello ha fatto venire fuori la differenza. Abbiamo perso qualche palla di troppo. In quella partita lì la squadra non ha portato il discorso sulle nostre caratteristiche. Se la mettiamo sulle seconde palle hanno più fisicità di noi. Se invece la mettiamo sull'ordine e sopperiamo alle loro vampate con i giocatori veloci sulle fasce emerge un discorso interessante. Abbiamo gestito meno bene di come sappiamo fare".

    CONTINUITÀ - "Noi dobbiamo mantenere la calma che ci fa richiamare la qualità che abbiamo. Riusciamo a essere feroci fino a un certo punto perché non abbiamo quel tipo di caratteristiche, anche fisiche. L'Inter in alcuni momenti della gara è più feroce, arriva addosso in maniera più potente. Quella partita (d'andata) ce l'ho chiara in testa, per analizzare questo incontro abbiamo ripreso il match d'andata, non solo il derby. Passa per la nostra capacità, far emergere la nostra miglior caratteristica, ovvero fare più possesso senza dimenticare di andare oltre la linea difensiva".

    ELEMENTI NELLA PARTITA - "Loro aggressivi e cattivi, noi calmi e forti. Politano ha detto le cose giuste, serve equilibrio in tutte le situazioni. Testa calda, con il cervello acceso si fa più strada. Specie nelle partite dove la giocata può fare la differenza. Noi non ci chiamiamo Napoli a caso, ci chiamiamo Napoli perché dobbiamo avere la qualità superiore alla media che faccia parlare di noi. Parlo anche della città e dobbiamo riportarla nel calcio".

    OSIMHEN - "A secco contro squadre così forti? Facciamocelo giocare prima di tutto...".

    CAZZIMMA - "Servirà cazzimma, è una delle cose più riconosciute nel calcio. È un termine napoletano e ce ne sono diversi che rendono l'idea e potremmo portarli nel vocabolario. Serve anche quella, il pensiero della stessa cosa di tutte quelle persone che amano questi colori e ci vogliono bene. Soprattutto a loro dobbiamo rendere qualcosa in funzione di affetto ricevuto. Sapere che lo stadio sarà pieno ci riempie di gioia, ma anche di difficoltà perché vogliamo dimostrare di meritare il loro sostegno. Qui bisogna dire che in questi periodi siamo in difficoltà per via del Covid. Ognuno evidenzia le difficoltà senza fare nulla ma stavolta la società ci ha pensato, De Laurentiis ha abbassato drasticamente i prezzi capendo la difficoltà della gente. Sono convinto che questa sarà la scelta giusta per riaggregare il nostro entusiasmo e avere ulteriore forza quando ci sarà ampliamento della capienza allo stadio".

    PIÙ RISORSE A DISPOSIZIONE - "Abbiamo sempre lo stesso obiettivo, di essere il miglior Napoli al di là di chi abbiamo a disposizione. Se ci viene a disposizione qualche calciatore in più, l'importante è avere cinque sostituzioni da poter sfruttare. Averne di forti fa piacere".

    I DUELLI - "I duelli diventano importanti ovunque. Se gli vai addosso e riesci a sradicargli la palla è un'occasione in più. Zielinski prima di andare a fare gol all'andata riconquista palla e poi se la ritrova per andare a calciare. Quando inizia l'azione sulle fasce l'Inter che se gli si fa prendere velocità diventa difficile e bisogna andare addosso in un certo modo. Dovremo difendere in un certo modo sulle palle inattive, con 5-6 saltatori di 1 metro e 85-90 a saltare. Bisogna saper fare tutto, soffrire quando saranno bravi".

    LA CRESCITA - "Nell'ultima partita la crescita di Fabián Ruiz e Zielinski non si è elevata come mi aspetto che facciano domani contro l'Inter. Sono due che sanno dare un contributo, conoscono il calcio. Entrambi in determinati momenti possono dare l'impennata, la vampata di scelta che ti fa trovare la soluzione. Sono due calciatori forti. Anche Mertens, ci metterei anche Insigne, Lobotka. Di Lorenzo lasciamolo a parte perché fa sempre così, non fa più notizia. Arriva in allenamento e aggredisce tutti anche in corridoio (ride, ndr)".

    TERZINO SINISTRO - "Se si mette uno più strutturato e bloccato lì a sinistra si perde il professore, perché palla al piede Mario Rui è un professore. Vai a fare un danno a quella che è la tua qualità prima di tutto. Il portoghese è uno dei più resistenti che abbiamo, uno di quelli che corre più di tutti".

    OSIMHEN - "Per palleggiare bene bisogna essere in tanti attorno alla palla, deve essere una squadra liquida che sappia gestire bene lo spazio del campo. Poi ci vuole qualcuno che faccia le cose diverse, l'attacco alla profondità e Osimhen per noi diventa fondamentale per le caratteristiche che ha. Tutti tendono a venire in contro e a giocare palla, lui invece ha questa capacità di buttarsi nello spazio".

    Altre Notizie