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    Spalletti: 'Ieri grande Roma, siamo solo al 60%'

    Spalletti: 'Ieri grande Roma, siamo solo al 60%'

    Luciano Spalletti, tecnico della Roma, si è concesso ai microfoni di Roma Radio dopo il successo con l'Inter. Questo il resoconto della lunga intervista.

    SUL SIGNIFICATO DELLA VITTORIA DI IERI - Ci porta la tranquillità della squadra. Lavorando nella Roma dove tutto ti arriva doppio, avere la possibilità e la consapevolezza di aver vinto contro una grandissima squadra e di avere tempo e tranquillità per sviluppare i nostri obiettivi, diventa tutto più facile. Adesso c'è un timbro di voce più normale, più rilassato. Le sconfitte ti creano tensione, nervosismo, dispiacere personale, nelle vittorie non sei mai felice, ma più rilassato.

    SU DZEKO - C'è differenza tra ieri e altre partite, ma differenza anche in quello che potrebbe fare in quello che ha fatto ieri. Con lui ho usato diversi metodi per smuoverlo, poi durante le riunioni, gli incontri personali e ora qualcosa si vede e va trattato per quello che lui evidenzia e le possibilità ci sono, alcune volte non le usa a pieno e abbiamo l'obbligo di evidenziare queste cose. Lui è un calciatore completo. Lui può fare anche quello più di movimento. Questo fatto della punta alta e della punta bassa si usava anche al contrario. Gli manca solo un po' di carattere. Ormai si è detto e possiamo dirlo perché non gli facciamo del male, ma è una constatazione. Ogni tanto abbassa questo livello di cattiveria agonistica che poi è quella che nutre la prestazione. Bisogna farlo diventare più cattivo.

    SU JUAN JESUS E FAZIO - Nella Roma non c'è gente capitata qui per caso. Fazio secondo me è stato una bella trovata, perché il giocatore per la forza che ha, per il valore che ha, è stato un elemento che porta un grande vantaggio alla rosa. Lo abbiamo pagato poco, è uno straordinario atleta e ha fatto vedere di avere personalità. Un giocatore non può avere 10 partite per giocare nella Roma. La Roma ti dà 10 allenamenti e tu devi far vedere che quando ti butto dentro devi dare il fritto.

    SU SALAH - Ha questi strappi impetuosi di velocità e tecnica che ti squarta in due. Poi si arriva in fondo e... In fase difensiva è l'opposto dei vantaggi che ti può dare. In fase di palleggio ha bisogno di velocità, palla sui piedi ti guarda in faccia e va dritto per dritto e ti fa un buco nello stomaco. In fase difensiva hai il vantaggio, se tu hai ucciso qualcuno oppure no. Poi c'è il calcolo finale: quando hai l'occasione di fare gol, di far fare gol, di far un passaggio determinante e le sbagli tutte, che si fa? Si fanno questi strappi, poi c'è il resto della partita, che la riempiono gli altri come è successo ieri. E a me non sta bene. Se poi gli altri hanno qualità come quelli dell'Inter, la riempiono bene. Tu fai delle  giocate che rimangono negli occhi della gente. Poi se loro riempiono la partita, la vincono loro.

    SU SARRI E LA JUVE - Non posso commentare, conosco bene Sarri, è una persona intelligente e se dice qualcosa ha un suo fine, rischieremmo di dare alle sue parole un'interpretazione sbagliata. In generale la Juve è quella che ci aspettavamo, sono stati bravi a sfruttare il massimo che gli hanno concesso, hanno portato a casa il risultato anche quando la squadra non ha funzionato. Hanno una grande squadra e hanno una grande mentalità. Noi siamo al 60%. Magari anche al 70 o all’80, ma è meglio per i calciatori che ci sentono dire che siamo al 60%, dobbiamo fare ancora di più.

    SULLA SOSTA - Abbiamo situazioni che in parte abbiamo rimesso a posto ieri, per altre bisogna lavorarci e bisogna andare avanti sul sistema usato nelle ultime settimane, usando più tempo per andare più in profondità e magari avere qualcuno in meno con cui parlare, di modo che c'è più attenzione, più dialogo e più presa di coscienza.

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