Spalletti: 'Giocare alla Roma è una missione. Pochi palloni a Dzeko? Non invoglia i compagni a cercarlo'

• 30 gen 2016

Al termine di Roma-Frosinone, l'allenatore giallorosso Luciano Spalletti è intervenuto a Premium Sport: "La cosa che più sale agli occhi è vedere come si sono abbracciati i ragazzi, come una liberazione, e questo evidenzia che vorrebbero riuscire a fare qualcosa di meglio. Con Garcia hanno giocato un bel calcio, queste vittorie qui fanno bene e aiutano a superare momenti di tensione che hanno vissuto. Il pubblico della Roma è abiutato a vedere grandi calciatori, bel calcio, squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano e di conseguenza non si accontentano e le abitudini sono difficili da cambiare: sta a noi fare meglio. La cosa fondamentale sono gli obiettivi e la classifica, ma noi ragioniamo anche sulla testa che si mette nel fare il nostro lavoro: giocare nella Roma è più una missione che giocare a calcio".

LA PARTITA - "Ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte, in questo momento la squadra ha bisogno di corsa e serenità, il Frosinone è stato bravo a mordere e a pressarci mentre eravamo in difficoltà. Abbiamo reagito bene e fatto girare la palla con serenità, cosa che non avevo visto nelle partite precedenti: è sintomo che la squadra ha ripreso fiato e si è trovata a casa sua".

DZEKO - "Fischi a Dzeko? Forse dai tifosi del Frosinone, zero da quelli della Roma che lo hanno sostenuto. Mi trovo scomodo a sentire cose che non sono corrette. Edin va servito di più e meglio, lui però deve aiutarsi da solo, innesca poco la voglia di trovarlo alle spalle dei difensori. Oggi l'ho tolto perchè volevo far giocare Totti, ci sono tante partite e questa settimana è l'unica in cui si potevano mettere minuti nelle gambe dei giocatori: Francesco ha giocato bene, è l'unico che non soffre il morso di questa situazione, ma bisogna rendersi conto della sua età e di quanti allenamenti ha fatto".