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    Spalletti: "Farò dei cambi, questi ragazzi non me li hanno imposti. Psicologia? Se non si fa risultato si va a casa"

    Spalletti: "Farò dei cambi, questi ragazzi non me li hanno imposti. Psicologia? Se non si fa risultato si va a casa"

    • E. Tramacere, inviato a Lipsia
    Luciano Spalletti, commissario tecnico dell'Italia, ha presentato in conferenza stampa la fondamentale sfida, ultima del girone degli Europei 2024 in Germania e che vedrà gli Azzurri affrontare a Lipsia la Croazia. Una sfida da dentro o fuori, in cui agli azzurri potrebbe bastare anche il pareggio per passare il turno.

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    Italia forte, destini forti, Italia debole, destini deboli?
    “Ci sono partite che la tua storia la fanno diventare piccola o grande. È da questa sfida qui che si hanno dei risultati importanti su quelle che sono le proprie storie. Noi abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere giocatori forti. Quando sono andato nei ritiri a parlare con loro ho visto la loro voglia di partecipare e la loro voglia di esserci. Questa loro voglia va a tradursi nell'essere disponibili a giocare queste sfide. Siamo la Nazionale e queste sfide arrivano. Per quello che ho visto, ho visto comportamenti che mi piacciono”.

    La Spagna cosa lascia?
    “Ovviamente la partita dell'altra sera non mi è piaciuta, l'abbiamo analizzata e ne abbiamo parlato, ma con la Spagna abbiamo fatto un passo indietro. Quando si ha a che fare contro giocatori scelti da una nazione il livello si alza. Qualsiasi nazionale oggi può scegliere 20 giocatori che sappiano condizionare una partita e quella partita (con la Spagna ndr) deve averci insegnato tante cose. Abbiamo subito un dolore per come è andata a finire”

    Il dialogo con lo spogliatoio?
    “Sono molto soddisfatto di quello che vedo. Non abbiamo raccontato delle banalità quando dicevo che abbiamo a che fare con un grande gruppo e del quale ci si può fidare. Partecipano attivamente a quello che succede durante il giorno. Si prendono carico di cose che non riguardano solo il singolo. Vogliono dimostrare di essere a posto con sé e vogliono fare qualcosa anche per il compagno. Io ne ho passata qualcuna più di loro, ma nonostante molti siano giovani, queste sfide estreme le affronteremo con l'atteggiamento giusto”.

    Sembra quasi che l'Italia stia conservando le energie..
    “Non è così, non ci siamo risparmiati per niente e abbiamo speso tantissime energie. Chiaro con l'Albania e con la Spagna ci siamo impegnati in maniera diversa per meriti dell'avversario. Ovviamente non è semplice fare sempre la stessa partita, o voler fare le stesse cose. Noi vogliamo provarci anche con la Croazia, ma loro sono una squadra più tecnica e noi dobbiamo essere bravi a saper leggere quando rallentare i ritmi”.

    Cambi di formazione
    “È chiaro che dopo una partita così, l'idea di poter cambiare qualcosa c'è. Probabilmente ho sbagliato io a non cambiare prima vista la prestazione. Ma a me era sembrata talmente bella quella con l'Albania che avevo ritenuto un azzardo cambiare. Ora che è venuta a galla un po' di ruggine si potrà cambiare”.

    Brozovic e Perisic?
    “Possono incidere in tantissimi modi. Hanno corsa, qualità, esperienza per poter rendere bella una squadra. Sono calciatori fortissimi e sono rimasto in buonissimi rapporti dato che ogni tanto ci messaggiamo ancora. Li rivedrò volentieri e ci daranno del filo da torcere, ma questo è il gioco del calcio. Dobbiamo far valere la nostra freschezza, dobbiamo andarli a prendere sulla vivacità e sulla intensità per costringerli a recuperare un po'”.

    Tempo per lavorare
    “Io non richiedo niente. Fino a questo momento si faceva un po' di analisi della squadra. Servirebbero degli step in più per fare quello che vorremmo, ma non c'è tempo e dobbiamo prendere delle scorciatoie”

    Tattica
    “In questo calcio qui non è più fare soltanto una cosa, ma saperne fare più di una. Qualche volta saremo costretti a difenderci in 11 e rimanere col blocco squadra basso e poi quando riconquisteremo la palla dovremo essere bravi ad essere veloci per mettere in difficoltà gli avversari. Io la vedo difficoltosa la tattica di difendersi sempre bassi e poi affidarsi al contropiede. Noi abbiamo bisogno che i nostri calciatori vadano a giocare all'estero per fare esperienza”.

    Che tipo di cambi
    “Cambieremo anche qualche attitudine di squadra. Non si può mettere in conto di subire delle situazioni che poi favoriscano gli avversari. Avremo meno bellezza e più sostanza per evitare di metterci in mano agli avversari. Poi chiaro la nostra partita la vogliamo fare a metà campo e non nella nostra difesa”.

    Esterni più offensivi? El Shaarawy?
    “Tutto è possibile. Le punte esterne che saltano l'uomo uno contro uno hanno poi bisogno del sostengo della squadra. Dobbiamo avere la forza di giocare nella loro metà campo. Questo equilibrio ti consente di fare molti 1 contro 1, se poi li devi invece tenerli bassi vanno tutti in difficoltà".

    Dimarco
    “Dimarco è recuperato ed è a disposizione, ma faremo un ulteriore passaggio domattina che confermi ciò che si è visto oggi e ieri. Tutto lascia presagire che sia disponibile per domani”.

    Psicologico
    “Il recupero psicologico è presto fatto perché se non si fa risultato si va a casa. Psicologicamente ci si parla chiaro. Si ha a che fare con dei professionisti a tutto tondo. Bisogna essere realisti e sintetici. C'è da fare velocemente questi step in avanti e guadagnarsi i meriti nella vita”.

    Di Lorenzo
    "Mi diventa più facile perché Di Lorenzo è veramente come se fosse mio figlio. Ho parlato e potuto apprezzare le enormi qualità. Io faccio sempre fatica a fare a meno delle qualità di Di Lorenzo. Chiaro che debbo analizzare tante cose, ma sono convinto del valore dell'uomo e del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto, ma l'intesa è talmente diretta che si capisce tutto da come rientra in campo il giorno dopo".

    Jorginho
    "Jorginho lo conosco meno, ma lui ha fatto una partita probabilmente sotto livello forse anche per il gioco della squadra. Io ho una candid camera addosso e ok, gli ho detto quella cosa lì perché se la squadra non riesce a far girare la palla lui va in difficoltà. Ma non è colpa sua, è colpa mia per come ho scelto di far giocare la squadra. Il gioco del calcio passa dal tipo di partita che si farà. Lui ha una qualità incredibile, lui dice a tutti come si devono comportare e come lui non ce sono tanti in rosa. Noi puntiamo ancora molto su Jorginho".

    Cambiaso
    "Andrea l'ho visto bene, al di là del fatto che si sia lasciato trascinare da alcune situazioni e sul posizionamento in campo. Ma ci sta seguendo l'avversario in fase di pressione. A me questi calciatori qui non me li hanno "ordinati", li ho scelti io. Poi questi ragazzi mi piacciono. Sa fare più ruoli e in questo "calcio-famiglia" ci sta".

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