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    Il Sassuolo oppone poco di serio: un Napoli diverso ottimizza e fa 13, il pensiero vola ad Anfield

    Il Sassuolo oppone poco di serio: un Napoli diverso ottimizza e fa 13, il pensiero vola ad Anfield

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    Sempre più primo, il Napoli, grazie alla tripletta di Osimhen e al gol, di Kvara che stendono un Sassuolo orgoglioso, ma sempre in difficoltà e per un tempo e più addirittura dominato. Al San Diego - che celebra Maradona prima dell’inizio -, dunque, non ce n’è manco per lui. Di questi tempi macina troppo buon gioco, il Napoli. E alla velocità con cui lo macina, aggiunge poi tranquillità e talento. E così allunga la striscia dei successi e consolida pure il primo posto. Che per quello che si vede in campo - e anche sugli altri campi, in verità – per adesso è un primato senza ombre e senza macchie. Ma stavolta, forse, c’è qualcosa di diverso. Non tira venti e più volte in porta per raccogliere i suoi gol. Nossignori, stavolta, il Napoli ottimizza le sue corse e le sue fatiche: crea occasioni e le sfrutta pure. Cinque o sei tiri nel primo tempo, infatti, e tre gol e una traversa. Insomma, un Napoli più cinico e preciso contro un Sassuolo che ci mette voglia e sacrificio, che un paio di volte (soprattutto in contropiede) prova anche a mettere paura alla non sempre impeccabile difesa degli azzurri, ma che inevitabilmente deve arrendersi quando le geometrie rapide della squadra di Spalletti finiscono sui piedi dell’inarrestabile, incontenibile, ispiratissimo Kvara e su quelli del suo centravanti mascherato, che torna titolare e non perdona.

    Niente da fare, dunque per questo Sassuolo che non smette mai di ribellarsi allo strapotere dei napoletani, ma che alla fine poco di serio oppone al centrocampo e all’attacco di Spalletti. E di sicuro non può bastare l’assenza prolungata di Berardi per giustificare tutto e tutti. Eppure comincia di gran carriera, il Sassuolo. Lauriente (espulso nel finale per un doppio giallo) avvisa subito Di Lorenzo che sarà la sua spina di giornata, ma per il Sassuolo è solo un’illusione. Quattro minuti appena, infatti, e il cross di Lozano corretto da Kvara finisce a Osimhen: stop mezzo acrobatico col destro e poi ancora col destro il tocco che costringe Consigli alla prima resa. Quattro minuti e Napoli già avanti. Quattro minuti e Napoli che può fare già quello che gli pare ancora con più tranquillità, serenità e leggerezza. Tant’è che per un quarto d’ora e passa il Sassuolo non riesce manco a organizzarsi. Chiuso com’è dal Napoli, tenuto basso dal palleggio azzurro rinforzato dagli inserimenti di Di Lorenzo e Mario Rui (anche stavolta tra i migliori), dalle iniziative di Lozano a destra e poi confuso dalla mancanza d’una posizione fissa di Kvara e schiacciato dalla sicurezza di un centrocampo che dopo un mese ritrova anche Anguissa. Sì, soffre parecchio la squadra di Dionisi, il quale scommette tutto su qualche ripartenza fortunata e sulla quasi sempre buona intesa tra Lauriente e Pinamonti (chissà perché tirato via dal campo da Dionisi dopo un’ora). Anche se la parata più complicata a Meret la riserva Thorstvedt (21’). Ma proprio quando cerca di tirar su una credibile reazione, il Sassuolo becca il secondo gol. Imbucata di Lobotka (19’) per Kvara che dal fondo appoggia indietro ancora per lui, l’uomo mascherato che non può sbagliare e che non sbaglia. Ed è una brutta mazzata per il Sassuolo costretto non solo a ripiegare la voglia di riscatto, ma di lì a poco anche a subire il terzo gol: suggerimento di Lobotka per il ragazzo di Georgia che dopo due assist fa anche gol per la gioia di una folta comitiva di georgiani con magliette e bandiere bianche e rosse.

    Sì, troppa differenza, in campo e troppa superiorità del Napoli. Anche se il tre a azero che chiude il primo tempo racconta probabilmente poco delle difficoltà che pure il Sassuolo ha creato ai primi della classe. Meno brillante la ripresa. Certo, perché con quel vantaggio di tre gol forse il Napoli già va col pensiero alla sfida di martedì col Liverpool per la difesa del primo posto nel girone della Champions, ma anche perché approfittando dei momenti di “riposo” che il Napoli pure si regala, il Sassuolo si ravviva. Intendiamoci, non che Meret debba fare chissà cosa, ma la squadra di Dionisi abita più spesso la metà campo degli azzurri. Ma, si sa, i secondi tempi sono il regno dei cambi. Delle sfide più tra gli allenatori che tra le squadre in campo. E allora, fuori Zielinski e Anguissa per Elmas e Ndombele da una parte e Pinamonti e Thorstvedt per Martinez e Henrique dall’altra. Ma il cambio più intrigante è quello del 70’: fuori Kvara tra canti, cori e applausi e dentro Raspadori, una vita al Sassuolo e un tuffo al cuore quando mette piede in campo. Anche se a rubare la scena è ancora Osimhen, un fulmine nell’approfittare di un errore in uscita del Sassuolo ed a superare Consigli con un mezzo pallonetto. Terzo e gol e pallone firmato da tutti per il nigeriano che mette subito in chiaro una faccenda: bravissimi Raspadori e Simeone, ma il titolare sono io.


    Napoli-Sassuolo 4-0 (primo tempo 3-0)

    Marcatori:
    4' p.t. 19' p.t. 32' s.t. Osimhen (N), 36' p.t. Kvaratskhelia (N).

    Assist: 4' p.t. 19' p.t. Kvaratskhelia (N), 36' p.t. Mario Rui (N).

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo (34' s.t. Zanoli) Kim, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa (11' s.t. Ndombele), Lobotka (34' s.t. Demme), Zielinski (11' s.t. Elmas); Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia (26' s.t. Raspadori). All. Spalletti.

    SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Frattesi (44' s.t. Harroui), Maxim Lopez (35' s.t. Obiang), Thorstvedt (20' s.t. Henrique); Ceide (1' s.t. Traorè), Pinamonti (20' s.t. Alvarez), Laurienté. All. Dionisi. 

    Arbitro: Rapuano di Rimini.

    Ammoniti: 30' s.t. Maxim Lopez (S), 32' s.t. 31' s.t. 39' s.t. Laurientè (S).

    Espulsi: 39' s.t. Laurientè (S).

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