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    Spalletti, tensione con l'Inter: i motivi della rabbia, il tradimento e il Milan...

    Spalletti, tensione con l'Inter: i motivi della rabbia, il tradimento e il Milan...

    • Fabrizio Romano
      Fabrizio Romano
    Non è solo una questione di soldi, è soprattutto una questione di principio. Si è alzata tanto, tantissimo la tensione tra Luciano Spalletti e l'Inter nelle ore convulse di ieri - dal primo pomeriggio in avanti - quando si è entrati nel vivo del dialogo per il suo passaggio al Milan. Fino a pochi giorni prima, dai primi abboccamenti tra l'allenatore e i dirigenti rossoneri, Suning non faceva filtrare alcun problema a liberarlo; anzi, i dubbi erano più di Luciano che li ha sciolti dando un sì convinto al Milan dopo un lungo corteggiamento insistente della dirigenza del Diavolo. Eppure, quell'ok di Suning non comprendeva alcuna lauta buonuscita ma solo una stretta di mano e tanti saluti con ricco risparmio sul biennale che lega ancora Spalletti all'Inter. E invece, si è scatenato l'inferno.


    LUCIANO FURIOSO - L'allenatore è molto arrabbiato perché - pur essendosi lasciato molto bene con la tifoseria interista da cui è rispettato e con gran parte della squadra - ritiene di esser stato fatto fuori come capro espiatorio dall'Inter quando è stato l'uomo che l'ha ricondotta in Champions League dopo gli anni bui, per due volte. Suning ha preso Conte, gli ha dato uno stipendio molto più importante, ha fatto un mercato imponente prendendo tutti i giocatori richiesti; in sostanza, Antonio è stato accontentato su tutto quello che Spalletti ha preteso per anni ricevendo spesso segnali negativi dal quartier generale nerazzurro per ragioni economiche. L'esonero non è stato digerito anche per le modalità, dunque; per questo Spalletti ha ribadito all'Inter di pretendere un anno di stipendio al netto, facendo già uno sconto sulla buonuscita della seconda stagione. Lo ha ripetuto anche ieri agli uomini nerazzurri durante i lunghi contatti di una giornata folle, quasi infinita: si sente tradito dopo un rapporto di due anni concluso male.

    LA SCELTA DELL'INTER - Da parte propria, l'Inter con la sua dirigenza non ha voluto saperne: non intende andare oltre i 3 milioni totali che sono molto distanti dalle pretese di Spalletti, una questione di principio anche per la società nerazzurra che non libera un allenatore per andare al Milan dovendo pure pagarne un anno intero di stipendio. Luciano l'ha presa male, le parti hanno vissuto ore incandescenti e il Milan ha dovuto mettere in moto il piano B con Stefano Pioli qualora non si risolvesse la questione. Spalletti si era convinto sui rossoneri dopo i dubbi iniziali e si aspettava che l'Inter gli venisse incontro dopo averlo silurato. La società ha fatto il pensiero contrario, visto che il Milan ha trovato i fondi per offrirgli tranquillamente ben 5,4 milioni a stagione pur facendo uno sforzo. Guerre di posizione, di pensiero, di principio appunto. Con il fuoco delle chiamate diventato un autentico gelo.

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