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Napoli, la minaccia di Spalletti e il rischio sciopero del tifo col Milan: cosa sta succedendo
SPALLETTI FURIOSO - Si è visto uno Spalletti incandescente a fine partita in conferenza stampa. Il metro arbitrale di Kovacs non è piaciuto affatto, il richiamo è arrivato, con decisione, soprattutto nei confronti dei tifosi napoletani. Con chiaro riferimento a quanto accaduto in campionato proprio contro il Milan in campionato: "Non so che clima ci sarà al Maradona però mi ha fatto male vedere al Diego Armando Maradona, con una squadra che sta vincendo il campionato dopo 33 anni, tutti contro tutti. Se succede nella partita di ritorno io vado via dalla panchina e torno a casa". Spalletti vuole giustamente l'aiuto del pubblico in un momento tanto storico quanto delicato per il Napoli che si giocherà tutto settimana prossima a Fuorigrotta.
COSA C'È DIETRO - Sono noti i fatti del 2 aprile, quando all'esterno del Maradona nasceva la contestazione contro la società da parte dei tifosi napoletani Il motivo principale sta nella negazione all'accesso di bandiere e tamburi nello stadio e la continua volontà del presidente azzurro nel volere fuori gli ultras. Proprio in quella serata, con il Napoli sconfitto per 4-0 tra le mura amiche dai rossoneri, è mancato totalmente il tifo perché le proteste si sono spostate sugli spalti con continui cori contro De Laurentiis e anche scontri tra stessi tifosi del Napoli in Curva B.
LA SPERANZA DI SPALLETTI - Quella di Spalletti ieri è stata una vera e propria richiesta di sostegno. Un messaggio diretto ai tifosi del Napoli, perché la difficoltà del momento c'è, la sua squadra dovrà rimontare il ko di Milano e avrà bisogno dell'aiuto dei napoletani, della spinta del Maradona. Come si è visto ieri nella bolgia di San Siro, lì sì che si andava tutti quanti insieme verso un unico obiettivo: sostenere il Milan per la vittoria. Stop allo sciopero del tifo, stop alle proteste, alle contestazioni, Spalletti e il Napoli hanno bisogno dei napoletani. Appuntamento fissato a martedì 18 aprile, c'è da scrivere ancora la storia.