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    Spalletti come Inzaghi: quando le seconde scelte sono vincenti

    Spalletti come Inzaghi: quando le seconde scelte sono vincenti

    • Alessandro Pugno
    Nel percorso che porta alla costruzione di una grande squadra, uno dei ruoli più importanti è quello dell'allenatore, specialmente quando si vuole cancellare il ricordo di una o più stagioni poco soddisfacenti: è il caso dell'Inter, che in estate ha fatto di tutto per convincere prima Simeone e poi Conte della validità del progetto, trovandosi poi costretta a ripiegare su Luciano Spalletti, oggi considerato l'uomo della rinascita nerazzurra. Una vicenda simile è quella che ha visto protagonista, all'inizio della passata stagione, la panchina della Lazio: Marcelo Bielsa, firmato un contratto con la squadra biancoceleste, si eraperò dimesso pochi giorni dopo, obbligando il presidente Lotito a richiamare Simone Inzaghi, oggi alla guida di una Lazio in piena lotta perun posto in Champions e prima nel girone di Europa League.

    SPALLETTI PER TORNARE GRANDE - In estate, le prime scelte della proprietà e dei tifosi per la panchina dell'Inter erano due: Diego Simeone, ex centrocampista nerazzurro alla guida dell'Atletico Madrid - terzo in Liga e semifinalista in Champions - e Antonio Conte, vincitore della Premier League al primo anno sulla panchina del Chelsea. L'ingente ingaggio proposto da Suning non era stato però sufficiente a distogliere i due tecnici dalla volontà di partecipare alla Champions League, dove sono, ad oggi, sorprendentemente a rischio eliminazione, oltre che lontani dal primo posto nei rispettivicampionati. Al contrario, Spalletti è riuscito nell'impresa di vincere l'iniziale scetticismo dell'ambiente nerazzurro, portando l'Inter al secondo posto in campionato – a soli due punti dalla capolista Napoli – grazie ad una striscia positiva fatta di nove vittorie e due pareggi.

    LA RIVINCITA DI INZAGHI - Dopo l'ottavo posto nella stagione 2015/16, la scelta di Lotito per la panchina della Lazio era ricaduta su Marcelo Bielsa, conosciuto nel mondo come maestro di tattica, oltre che per il suo calcio iperoffensivo. El Loco, nonostante un contratto firmato con la squadra biancoceleste, avrebbe però rassegnato le sue dimissioni pochi giorni dopo, accusando Lotito e il ds Tare di non voler rispettare le promesse fatte sul mercato e costringendo il presidente a richiamare Simone Inzaghi. Mentre oggi Bielsa occupa il penultimo posto in Ligue 1 con il Lille, la Lazio è ormai a tutti gli effetti una grande del calcio italiano; il merito va attribuito, in gran parte, proprio al tecnico dei biancocelesti, oggi a soli tre punti dalla vetta in campionato e in piena lotta per un piazzamento in zona Champions League. Non a caso, Inzaghi è uno degli allenatori monitorati dalla Juventus per continuare il ciclo vincente cominciato da Conte e proseguito con Allegri, nonostante quest'ultimo fosse arrivato a Torino tra lo scetticismo dei tifosi.

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