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    Spal, la storia che ritorna: i ragazzi terribili sognano la A, la Juve li osserva

    Spal, la storia che ritorna: i ragazzi terribili sognano la A, la Juve li osserva

    • Antonello Mastronardi
    Scorrendo la classifica di B, è possibile che qualche sessantenne avverta un leggero groppo in gola: la Spal è tornata e lotta per la A, e tutto ciò profuma maledettamente di amarcord. Gli uomini di Semplici sono reduci da 3 vittorie consecutive (7 in 13 gare complessive) che consentono alla gloriosa società biancazzurra di attestarsi in piena zona playoff: grazie alla vittoria per 3-2 sul Brescia, la Spal è adesso quarta insieme al Benevento, a soli tre punti dalla seconda piazza che garantisce la promozione diretta ed è attualmente occupata dal Frosinone.

    ORIUNDI E FIGURINE - A cavallo tra '50 e '60, agli albori del boom economico, l'Italia non ancora a colori si affeziona al bianco azzurro della SPAL, Società Polisportiva Ars et Labor di Ferrara. La formazione estense colleziona risultati onorevoli in serie A, come lo straordinario quinto posto nella stagione 1959/60; in campo, comanda l'oriundo Massei, centrocampista di qualità con un passato nell'Inter. Quando la Spal saluterà definitivamente la serie A, nel 1968, lascerà dietro di sé rimpianto, simpatia e, soprattutto, figurine: ebbene sì, le immaginette degli emiliani diverranno un vero e proprio must per i collezionisti, e l'esempio più illustre è certamente quello di Ivano Bosdaves, centravanti friulano che veste il biancazzurro solo per un anno, ma fa in tempo a diventare l'uomo più desiderato d'Italia, poiché leggenda vuole che la sua figurina sia pressoché introvabile, proprio come quella del più celebre Pizzaballa. Adesso che la Spal fa di nuovo la corte al grande calcio, occorre presentare i suoi protagonisti: uno alla volta però, come fossero figurine.

    IL GIUSTO MIX - Tornato in serie B dopo 23 anni e due fallimenti, il club ferrarese ha saputo allestire il proverbiale giusto mix tra esperti mestieranti e giovani in rampa di lancio, grazie all'ottimo lavoro del ds Vagnati: in attacco, spicca Antenucci: dopo qualche fatica iniziale, il bomber molisano ha iniziato a segnare: 5 reti in campionato, l'ultima delle quali è valsa il momentaneo 2-2 con il Brescia. A aprire e chiudere le marcature, invece, ci ha pensato Mattia Finotto, esterno classe '92 con un passato al Monza. Corsa ed esperienza arrivano da Schiattarella, Mora e Giani, difensore classe '86 che indossa la fascia di capitano ed è cresciuto nell'Inter. Ciò che più desta impressione, però, è la straordinaria qualità dei giovani che sono giunti a Ferrara in estate: là davanti, accanto ad Antenucci, si fa largo Alberto Cerri, ventenne ariete d'attacco in prestito dalla Juventus; tra i pali, sta vivendo una grande stagione Alex Meret, classe '97 di proprietà dell'Udinese ma in orbita Vecchia Signora, dove qualcuno avrebbe già individuato in lui l'erede di Buffon. La Juve, insomma, segue molto da vicino le vicende della Spal, pronta a fiondarsi sui giovani biancazzurri con la consueta spietatezza. 

    CORSI E RICORSI- Sul taccuino bianconero, peraltro, c'è un altro nome: è quello di Alberto Picchi, prestato alla Spal dall'Empoli ma rimasto sempre fuori dalle rotazioni di Semplici. Anche il fratello di suo nonno ha vestito quella maglia: era il 1959-60, e l'anno dopo Armando Picchi sarebbe andato a far le fortune della Grande Inter. Ecco, aspettiamo l'esordio in biancoazzurro di Alberto: allora sì che la storia sarà ritornata.

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