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    Spadafora: 'Serie A? Non so se si potrà arrivare fino in fondo. Ronaldo? Non rispetta le regole, aperti due fascicoli'

    Spadafora: 'Serie A? Non so se si potrà arrivare fino in fondo. Ronaldo? Non rispetta le regole, aperti due fascicoli'

    Vincenzo Spadafora lancia un monito al mondo del calcio professionistico. Queste le parole del Ministro dello Sport e delle politiche giovanili, rilasciate a L'aria che tira su La7, alla Lega Serie A: "Non sono un grande esperto di calcio e non l’ho nascosto, ma questo mi ha dato autonomia di pensiero. Il calcio di Serie A è un mondo a sé ed è industria importantissima del paese, ma il calcio di base ha valenza anch’essa enorme. Non so se si potrà arrivare fino in fondo, non abbiamo nessuna certezza. La Lega Serie A deve pensare a un piano B e piano C già da ora". 

    I CASI - Nelle ultime settimane sono stati tanti i casi di coronavirus tra i club di Serie A: Milan, Napoli, Genoa, Torino, Inter, Parma in A, Monza in Serie B, diversi i club che hanno dovuto fare i conti con propri tesserati positivi, tra gruppo squadra e staff tecnico. E per Spadafora questo basta per dover iniziare a pensare a un piano B.

    SU RONALDO - "Questi grandi campioni si sentono al di sopra di tutto. Ritornando in Italia dal Portogallo ha violato il protocollo e la violazione è dimostrata dal fatto che è stato aperto un fascicolo dalla procura di Torino e ora sarà aperto anche dalla FIGC. E’ un grande campione e si sente esente dal rispettare le regole".

    SUL NAPOLI - "​Se c'è un giudice che ha deciso rispetto la decisione, poi si sono i ricorsi. Inviterei poi De Luca a occuparsi del sistema sanitario campano. Il protocollo è stato accettato da tutte le squadre, non lo possiamo cambiare tutte le volte. Il giudice sportivo ha accertato che il Napoli aveva già deciso. Preoccupato dalla Campania? ​Sì, molte cose non reggono. De Luca ha fallito nella riapertura".

    SULLA BOLLA - "​Quando ci sono stati vari casi nei giorni scorsi ho parlato del protocollo, che prevede già una bolla, ma se società e calciatori non lo rispettano non possiamo farci nulla".

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