Sos Balotelli: soltanto Prandelli può salvare SuperMario
di Xavier Jacobelli
direttore www.quotidiano.net
Telefona un autorevole collega da Londra, nonchè acceso tifoso del City. Il tono è a metà fra lo scherzoso e il preoccupato: "Scusa direttore, ma Balotelli ci è o ci fa? Certo che con lui i colleghi del Sun non rimaranno mai senza lavoro...".
Il riferimento è al tabloid di Murdoch che, da quando l'ex interista ha messo piede nel Regno Unito, implacabilmente racconta per filo e per segno tutte le sue imprese. Spesso extracalcistiche.
Avevamo lasciato SuperMario testimonial della lotta al bullismo, quando aveva riaccompagnato a scuola un giovanissimo fan che non voleva più rimettervi piede a causa delle vessazioni subite da alcuni compagni di classe. Sembrava fosse finalmente rinsavito, dopo le freccette tirate ai ragazzi dell'Academy, il vivaio del City, il kung-fu in Europa League, gli 11 mila euro di multe collezionati Oltremanica, eccetera eccetera. Errore. Stamane sulla Gazzetta dello Sport, il sempre bene informato Francesco Velluzzi ha raccontato l'ultima disavventura: una rissa all'esterno della discoteca Lotus di Milano, dove Balotelli sarebbe stato preso a schiaffi da due senegalesi dopo che il giocatore avrebbe mostrato un'attenzione eccessiva nei confronti di una ragazza.
Poche ore prima, l'attaccante era riuscito nell'impresa di irritare (eufemismo) sia i tifosi del City sia gli uomini del principe Al Mansur che gli garantiscono quasi 5 milioni di euro all'anno. Netti, s'intende.
I fan dei Citizens avevano assegnato il premio di Miglior Giovane dell'Anno all'ex interista, pagando pure per cenare assieme a lui. Che non si è presentato all'appuntamento e ha disertato pure la parata della squadra per le vie di Manchester. Uno schiaffo insopportabile per la gente del City che aspettava da 35 anni di assaporare il trionfo in Coppa d'Inghilterra celebrandolo sotto gli occhi dei rivali United, campioni per la diciannovesima volta.
Ma Balotelli ci è o ci fa? La domanda del collega inglese rimbalza da Londra all'Italia perchè, francamente, non se ne può più di questo stillicidio di gaffes e di errori marchiani. Balotelli è stato baciato dagli dei del calcio che gli hanno donato un talento mostruoso. Il guaio è che nessuno, fra coloro che gli stanno vicino, sembra in grado di spiegargli che cosa si fa e non si fa, come ci si comporta con in compagni, con i tifosi, con il prossimo. Ognuno è artefice del proprio destino e le sue scelte devono essere rispettate. Ma Balotelli è un patrimonio unico per il nostro calcio. Per questo, solo Prandelli può raddrizzarlo, checchè ne dica Raiola. Il ct ha convocato l'attacante per il doppio impegno azzurro con Estonia e Irlanda. Una prova d'appello che Balotelli non può fallire. Deve scegliere: o diventa il simbolo della nuova Nazionale che Cesare sta costruendo con bravura e con pazienza o finisce nel limbo delle grandi speranze tradite. Dipende solo da lui.