Sorpresa Di Biagio, un ct senza futuro ma con idee chiare e personalità
In questo nostro piccolo calcio, viviamo in mezzo a fenomeni che dovrebbero essere un po’ meno mitizzati e a figure di rilievo modesto che meriterebbero maggiore considerazione. Prendete Gigi Di Biagio, che è stato ct per due partite e - a meno di sconvolgimenti - non lo sarà più. Ce lo aspettavamo dimesso, spaesato, forse anche un po’ impaurito, con poche idee e magari pure confuse. Un allenatore inadatto a gestire i campioni, insomma, e tatticamente approssimativo: così ce lo avevano più o meno descritto.
Abbiamo scoperto, al contrario, un allenatore con le idee chiare, un uomo di personalità, perfino un oratore che - pur nel suo slang romanesco - ha inviato messaggi forti, precisi, capaci di essere compresi da tutti e di fare centro. Una rivelazione, insomma: forse la sorpresa più bella di questi dieci giorni azzurri, alla faccia di chi ha usato contro di lui parole avvelenate da frustrazioni personali (tipo Claudio Gentile, ad esempio).
Ha lavorato sullo scarso materiale umano che il calcio italiano gli poteva mettere a disposizione, ha pagato gli errori dei nostri attaccanti in zona gol, però ha messo in campo due formazioni dignitosissime contro avversarie di spessore e tradizione, che parteciperanno (al contrario degli azzurri) ai Mondiali. Certo non abbiamo condiviso tutte le sue decisioni, in particolare quella di escludere dai convocati Balotelli (forse non ha voluto fare un torto ai senatori che non lo sopportano), ma in generale Di Biagio esce con una nuova credibilità da questa brevissima esperienza sulla panchina della nazionale. Forse è per questo che si è tenuto una porta aperta verso la fuga dalla Federazione: chissà che un buon club, anche di serie B, non gli dia la possibilità di affrontare una nuova sfida.
@steagresti