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    Jonatan Soriano, il re del gol: 'Via dall'Austria? Felice a Salisburgo. Su Ronaldo, Luis Enrique e Kampl...'

    Jonatan Soriano, il re del gol: 'Via dall'Austria? Felice a Salisburgo. Su Ronaldo, Luis Enrique e Kampl...'

    • Matteo Palmigiano
    Ormai è impossibile fare finta di niente. Passano gli anni e lui non smette di segnare. Stiamo parlando di Jonatan Soriano, attaccante spagnolo del Red Bull Salisburgo. In quattro anni ha realizzato 109 gol in 121 presenze con la maglia del club austriaco. La scorsa stagione è arrivato secondo, dietro a un certo Cristiano Ronaldo, nella classifica finale della Scarpa d'Oro. Un traguardo mancato solo per una questione di coefficienti UEFA. Stessi gol (31 a testa), ma il valore della Liga (2 punti), contro quello della Bundesliga austriaca (1,5), ha fatto sì che a portare a casa il trofeo fosse CR7. I numeri di Soriano restano comunque incredibili. Per scoprire i suoi segreti, Calciomercato.com ha intervistato in esclusiva il bomber catalano.

    Dopo una stagione di assestamento (5 reti), è definitivamente esploso. In tre anni sono arrivati 104 gol tra Bundesliga austriaca ed Europa League. Come vive questo momento?
    "Sono molto felice, sto attraversando un periodo fantastico, importante per me e per la squadra. Ho ottenuto questa risultati grazie al duro lavoro in allenamento, ma anche per merito dei miei compagni con cui mi trovo davvero bene".

    Ha dimostrato di trovarsi alla grande con il suo compagno di reparto Alan. In quattro stagioni avete segnato 184 gol in due. Pensa che potreste fare altrettanto bene insieme anche in un altro campionato?
    "Stiamo ottenendo questi risultati soprattutto grazie all'aiuto del resto della squadra. E' difficile dire se potremmo fare lo stesso in un altro campionato. Quel che è certo è con Alan mi trovo davvero bene".

    Considerati i suoi numeri, nessun club straniero - si è parlato di Ajax, Celta Vigo e Siviglia in passato - ha cercato di ingaggiarla dal Salzburg in questi anni?
    "E' chiaro che, dopo tutti questi gol, alcuni club abbiano bussato alla porta del Red Bull Salisburgo, ma alla fine non è arrivata nessuna offerta irrinunciabile. Io sono felice qui, la mia famiglia si trova benissimo. Ho contratto lungo - 2017 -, amo la squadra e la città. Al momento, non c'è nessun motivo per cui potrei lasciare il club".

    Ci sono club stranieri che hanno pagato cifre altissime per acquistare un attaccante di livello. Penso, ad esempio, all'Everton con Lukaku. Il Red Bull Salisburgo l'ha acquistata dal Barcellona per soli 500 mila euro. Come crede sia possibile che un giocatore del suo valore sia sfuggito al radar dei grandi club europei?
    "Nel calcio va così. Non importa quanto sono stato pagato e quanto vengono pagati gli altri giocatori. Devo solo pensare a segnare e fare bene per il Salisburgo".

    Nonostante il suo ottimo rendimento, non ha ancora giocato un match ufficiale con la maglia della Nazionale spagnola. E' vero che la concorrenza è forte, ma si sente comunque amareggiato riguardo a questa situazione?
    "Ci sono tanti attaccanti spagnoli davvero forti e in Nazionale ne vengono convocati al massimo tre o quattro. So anche però che in Spagna si parla di me e che del Bosque sa bene quello che sto facendo in Austria. Questo è uno stimolo per continuare a lavorare duramente. E' chiaro che se ci fosse la possibilità di giocare per il mio Paese, sarei davvero felice. Comunque, al momento, non c'è nessun problema".

    Ormai è a Salisburgo da quattro anni. E' diventato il capitano della squadra e una leggenda per i tifosi. Ha mai pensato di restare qui fino alla fine della sua carriera?
    "Ho 29 anni e sono in ottima forma. No, non ho ancora pensato a questa possibilità in realtà. Ora sono felice qui e non penso al futuro".

    Cosa pensa della Bundesliga austriaca? Sta migliorando?
    "Penso che sia un buon campionato e credo che anche il calcio austriaco stia crescendo. Lo dimostra il fatto che attualmente ci sono molti calciatori austriaci che giocano in diversi campionati stranieri. Il livello è migliorato anche in Europa. Noi ci siamo già qualificati nel nostre girone di Europa League, confermando quanto di buono fatto l'anno scorso. Molti club stanno cercando di migliorare la propria qualità tecnica per essere più competitivi. E' naturale che l'Austria è un piccola Stato e non può ancora competere con Paesi come Italia o Germania. Però è sicuramente in crescita".

    Come ha detto, in Europa League state facendo grandi cose. Vi siete qualificati ai sedicesimi di finale con due turni di anticipo e vi giocate il primo posto del girone con il Celtic. Fino dove crede che possiate arrivare?
    "Preferiamo pensare di partita in partita. Ora abbiamo in testa la gara contro il Celtic. Non vogliamo cambiare questo tipo di mentalità vincente".

    Nelle ultime stagioni il Red Bull Salisburgo ha lanciato diversi giovani interessanti. Chi sono quelli che l'hanno impressionata di più e che potrebbero fare bene anche in altri campionati?
    "Ho avuto compagni davvero forti qui a Salisburgo. Sadio Mané, dopo aver fatto grandi cose qui, è passato al Southampton. Poi ci sono Alan, Valon Berisha e Kevin Kampl. In particolare, Kevin ha dimostrato tutto il suo valore in Austria. Gioca nella Nazionale slovena da diversi anni e continua a migliorare di giorno in giorno. Penso che possa fare bene in qualsiasi campionato".

    Cosa pensa della Serie A italiana? Ritiene che il livello del campionato si sia abbassato?
    "Seguo in particolare i club italiani impegnati in Europa. Non so dire se il livello del calcio in Italia sia peggiorato, ma di certo squadre come Juventus, Inter e Milan restano club importanti".

    Le migliori cose in Spagna le ha fatte vedere con il Barcelona B (55 gol in 80 presenze). In quegli anni, l'allenatore era Luis Enrique. Come si è trovato con lui?
    "Ho lavorato con Luis Enrique per tre anni ed è stato fantastico. È un grande allenatore, ma anche un grande uomo".

    E', a tutti gli effetti, uno specialista dei calci piazzati. Chi le ha insegnato a calciare in quel modo?
    "Ho sempre lavorato molto sulle punizioni, anche quando ero in Spagna. Ho cercato di seguire i consigli più utili dei miei compagni e allenatori. Il segreto è avere fiducia in sé stessi, ma ci vuole pure fortuna".

    Chi è il suo idolo calcistico?
    "Ronaldo il Fenomeno. Dribblare, fare assist e gol: per lui era tutto facile"

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