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    SOLO JUVE. Tacchinardi a CM: 'Martedì Conte avrebbe ribaltato la squadra'

    SOLO JUVE. Tacchinardi a CM: 'Martedì Conte avrebbe ribaltato la squadra'

    • Gianluca Minchiotti

    L'ospite di questa settimana di SOLO JUVE è Alessio Tacchinardi. Ai microfoni di Calciomercato.com, l'ex centrocampista (fra il 1994 e il 2005 ha vinto tutto con la maglia della Juventus) fa il punto sul momento dei bianconeri: Champions, sciopero del tifo, Conte, mercato e Del Piero.  

     
    Ripartiamo dall'1-1 con lo Shakhtar in Champions League: per come è andata la partita, è stato un buon risultato...
    "Sì, per come è andata è un punto guadagnato, anche perché agli ucraini non è stato assegnato un rigore che c'era. In ogni caso, credo che questa partita fosse alla portata della Juve, e che, in generale, lo sia anche il girone. La Juventus, non dimentichiamocelo, schiera anche calciatori che giocano da dieci anni in Nazionale. Il problema della Juve è un po' lo stesso del Napoli nella scorsa stagione: la squadra di Conte ha bisogno di andare sempre a 1000 all'ora, e non puoi farlo ogni tre giorni. Già quattro o cinque giorni basterebbero per recuperare, ma tre sono pochi".
     
    La qualificazione agli ottavi di finale della Champions è ancora alla portata dei bianconeri?
    "Ora bisogna assolutamente vincere le due sfide con il Nordsjaelland e magari battere anche il Chelsea in casa, per poi arrivare a giocarsi tutto nell'ultima sfida in casa dello Shakhtar. E' un girone non facile, ma alla portata della Juve e uscire sarebbe un brutto colpo, un peccato".
     
    Martedì allo Juventus Stadium abbiamo assistito anche allo 'sciopero' del tifo. Al di là delle motivazioni (costo dei biglietti, sfida con il club per i bandieroni), è una situazione che può aver influito sulla prestazione della squadra?
    "Una volta ho giocato uno Juventus-Venezia davanti a poche centinaia di spettatori e devo dire che trovare gli stimoli giusti in certe situazioni è davvero dura. E' un vero peccato che si sia verificata una situazione del genere e spero che si risolva presto, perché può anche influire sull'andamento delle gare. L'altra sera ho visto la partita alla tv e sembrava di essere a teatro. Spero che club e tifosi trovino al più presto una soluzione, perché la squadra ha bisogno del supporto del suo pubblico".
     
    La mancanza Antonio Conte a bordo campo, invece, può essere determinante (in negativo) in occasione di partite come quella con lo Shakhtar?
    "I giocatori hanno bisogno del proprio allenatore, specialmente alla fine del primo tempo, dove l'apporto di un tecnico come Antonio può essere fondamentale. Martedì avrebbe sicuramente alzato l'elettricità della squadra, avrebbe trovato le parole giuste per ribaltare la squadra. La sua assenza, in situazioni come quella di martedì, è un macigno".
     
    In chiave mercato: nella Juve di quest'anno, come e più che in quella della scorsa stagione, segnano tutti, ma ancora una volta quello che manca è il grande bomber in grado di fare la differenza anche quando la squadra non gioca benissimo...
    "Conte sta facendo cose straordinarie anche in questa stagione, per fare in modo che la squadra giochi sempre come un collettivo e che tutti siano in grado di trovare la via del gol. Poi però va detto che ci sono i campioni (come Vucinic, Giovinco, Quagliarella) e i fuoriclasse. E per risolvere una gara come quella con lo Shakhtar serviva un fuoriclasse. La Juve ha più che mai bisogno di quel tipo di giocatore, altrimenti deve sempre viaggiare a 300 all'ora. Se invece ogni tanto ti capita di andare a 80 all'ora, allora hai bisogno del fuoriclasse che ti risolve il match. Alla Juventus questo lo sanno e nelle prossime sessioni di mercato cercheranno di risolvere questo problema. Se Llorente può essere questo tipo di giocatore? In Spagna ci ho giocato contro e devo dire che è un giocatore importante. Con lui, in alcune occasioni, la Juve potrebbe cambiare un po' il suo gioco, dando meno spazio alla manovra organizzata che ci ha abituato a vedere. In situazioni di difficoltà e in match delicati come quello con gli ucraini, la squadra potrebbe appoggiare il suo gioco su un giocatore come lui. Certo, Cavani è un'altra cosa...".
     
    Conclusione su Del Piero: come va l'inizio della sua avventura in Australia?
    "L'ho sentito, è entusiasta, non vede l'ora di debuttare con la sua nuova squadra. Per me comunque è sempre un pugno al cuore vederlo così lontano, perché credo che avrebbe potuto dare ancora molto. In Champions League credo che la sua esperienza e la sua classe avrebbero potuto essere ancora utili, anche solo per una mezzora". 

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