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    SOLO JUVE, Beccantini: 'Conte resta. Fra Vidal e Pogba, sacrifico il cileno'

    SOLO JUVE, Beccantini: 'Conte resta. Fra Vidal e Pogba, sacrifico il cileno'

    • Gianluca Minchiotti
    Ultimo appuntamento stagionale con SOLO JUVE. Ai microfoni di Calciomercato.com, Roberto Beccantini, una delle firme più prestigiose del giornalismo sportivo italiano, parla della Juventus di Antonio Conte e del mercato bianconero.  

    Sta per finire la stagione dei record: i meriti del successo della Juventus in Serie A come possono essere suddivisi, in percentuale, fra società, allenatore e squadra?
    "Allenatore 40%, squadra 35%, società 25%".
     
    Con il terzo titolo di fila questa squadra entra nella storia bianconera: in che posizione la colloca in una ideale classifica fra le Juventus più forti (e vincenti) di sempre?
    "Non è possibile fare paragoni tra cicli e, soprattutto, tra secoli. Sarebbe come se, nel tennis, mi chiedesse di pesare «Big» Bill Tilden, che negli anni Venti rivoluzionò il gioco, sulla stessa bilancia di Roger Federer. Le Juventus di Trapattoni e Lippi vinsero anche in Europa. La Juventus di Conte non ha ancora una dimensione internazionale. E poi ci sono gli squadroni del Quinquennio, dei danesi (John e Karl Hansen, Praest più Boniperti), del trio Boniperti-Charles-Sivori. Di sicuro, la prima Juventus di Conte mi ha entusiasmato per la qualità del gioco. Non solo forte: anche, e soprattutto, bella".
     
    Come ha scritto sul suo blog, beckisback.it, a differenza dei due precedenti questo è stato lo scudetto degli attaccanti, di Tevez e Llorente in particolare. Del Piero e Trezeguet erano di un altro pianeta, o il paragone fra le due coppie gol ci può stare?
    "Trezeguet e Del Piero erano più forti, ma il paragone ci può stare. Prima punta d’area più seconda punta di movimento, di fantasia e, nel caso dell’Apache, di lotta".
     
    Capitolo Antonio Conte: il tecnico ha ragione quando dice che da questa squadra è impossibile ottenere di più, specialmente in Europa?
    "Grosso modo, sono d’accordo. Al posto di Conte, però, ne avrei parlato in sede, non dal pulpito; con il presidente, non ai tifosi. E comunque, non con quella insistenza. Tre stagioni, tre scudetti. Scritto ciò, mi faccio una domanda: un risparmio di energie in campionato avrebbe portato "più" Europa? In assenza di controprova, ogni risposta sarebbe buona. L’aspetto paradossale è che Conte rovesciò addosso di tutto a Capello per la storia del "campionato poco allenante", ma è proprio lui, Antonio, ad aver fatto questo tipo di ragionamento ad Andrea Agnelli e alla piazza. In sintesi: ho una squadra che raccoglie 99 punti in patria, record dei record, ma subisce due eliminazioni in Europa, la qual cosa significa che il campionato ha precisi limiti che coinvolgono anche noi, primi della classe, nell’attimo in cui trasferiamo all’estero le nostre risorse".
     
    Ma nel girone di Champions e nella semifinale di Europa League con il Benfica, lo stesso Conte non ha qualcosa da rimproverarsi?
    "Certo che sì, Nessuno nasce imparato, l’Europa impone dazi non marginali. La euro-Juventus più brillante rimane, per me, quella che pareggiò 2-2 a Stamford Bridge e sconfisse il Chelsea per 3-0 al ritorno. Anche col Real fece la sua figura. Più che il gioco, decisero i giocatori: Cristiano Ronaldo, Bale. A proposito di rinforzi".

    E quindi cosa fa Conte: resta o va via?
    "Resta. Perché con la società arriverà a un compromesso, perché tutte queste mega-offerte non mi risultano. Qualora se ne andasse, viceversa, mi piacerebbe vedere al suo posto Rudi Garcia". 
     
    Mercato in entrata: Nani, Sanchez, Cuadrado: potendone prendere uno, quale sceglierebbe?
    "Cuadrado. Il mio regno per un dribbling. Anche se il campionato "poco allenante" vale per tutti, Cuadrado compreso".
     
    Mercato in uscita: se fosse per forza costretto a cedere uno fra Pogba e Vidal, quale dei due sacrificherebbe?
    "Pogba ha 21 anni, Vidal ne compie 27 il 22 maggio. Sacrificherei il cileno, per una questione di età. Con il rischio che qualche sceicco o qualche oligarca torni alla carica per Pogba già il prossimo inverno".
     

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