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  • SOLO INTER, Boninsegna: 'Icardi un attaccante di razza. Mazzarri? Abbia più coraggio, allena l'Inter!'

    SOLO INTER, Boninsegna: 'Icardi un attaccante di razza. Mazzarri? Abbia più coraggio, allena l'Inter!'

    • Marco Gentile
    Per la consueta rubrica SOLO INTER ha parlato in esclusiva per Calciomercato.com Roberto Boninsegna, ex grande attaccante nerazzurro e tifoso della Beneamata. Il Bonimba, come l'aveva ribattezzato Gianni Brera, ha dato un giudizio sull'Inter di Mazzarri, sul mercato dei nerazzurri e sulle ambizioni della squadra di Eric Thohir:

    Boninsegna, le piace l'Inter plasmata da Mazzarri?
    "Aspettiamo prima di dare un giudizio definitivo, la stagione deve ancora iniziare ma la squadra costruita mi piace e sono fiducioso. E' completa rispetto all'anno scorso dove c'erano tanti giocatori ma non ottimali al progetto. La rosa dell'anno scorso era un po' confusionaria e infatti si è arrivati al quinto posto".

    E' contento del mercato o si poteva fare qualcosa in più?
    "Credo che la società abbia operato molto bene in fase di mercato, l'unico appunto che posso fare è che manca una punta, di solito le grandi squadre hanno sempre quattro punte..."

    Guarin può essere un valore aggiunto, nel reparto offensivo, o sarà un peso per lo spogliatoio?
    "Quella di Guarin è una situazione incredibile, perchè il giocatore aveva fatto benissimo all'inizio ma poi si è perso un po' via. E' stato sul mercato diverso tempo ma alla fine è rimasto. Io credo che il suo problema sia di collocazione in campo perchè è un calciatore un po' anarchico. Se trova la posizione giusta, il calciatore non si discute e a me piace molto, fra l'altro ha un gran tiro e prima segnava anche...speriamo lo ritrovi presto".

    Avrebbe ceduto Alvarez al Sunderland?
    "Si perchè c'erano già Kovacic ed Hernanes nel suo ruolo, sarebbero stati troppi e poi la squadra sarebbe stata troppo sbilanciata, questa scelta mi trova concorde".

    Kovacic e Icardi sono i due giocatori di maggiore talento, è giusto costruire la squadra attorno a loro due?
    "Reputo Icardi un grandissimo attaccante, mi piace tantissimo come d'altronde mi piacciono molto sia Palacio che Osvaldo. Giusto costruire l'Inter attorno a loro. Su Kovacic voglio dire due cose: la prima è che lo reputo un grandissimo giocatore, la seconda è che per me non è un regista perchè non fa circolare la palla con continuità ma ama portarla e dribblare gli avversari. Diciamo che non è un Pirlo, ma il valore del giocatore non si discute".

    Secondo il suo giudizio, Thohir si sta comportando nella maniera giusta o ha deluso le sue aspettative?
    "Thohir per prelevare l'Inter avrà fatto le sue riflessioni, non è uno sprovveduto e fino a questo momento devo dire che ha fatto bene. Ha costruito una squadra competitiva e vedremo alla fine dove arriveranno i nerazzurri. Lui vuole riportare l'Inter al vertice in Italia e in Europa, non sarà facile ma la strada intraprese è quella giusta".

    Si aspettava un po' più presente la famiglia Moratti?
    "Quando pensi alla famiglia Moratti la colleghi immediatamente all'Inter vincente e non vederli più in società fa un certo effetto".

    L'Inter può puntare alle prime tre posizioni?
    "Assolutamente sì, lo spero e la squadra ha tutte le carte in regola per raggiungere il terzo posto. La Juventus è ancora la squadra da battere e tolti i bianconeri e la Roma, l'Inter può dire la sua per il terzo posto con Napoli e Fiorentina".

    Ci può stilare la sua classifica finale?
    "Certo, dico Juventus, Roma, Inter, Fiorentina, Napoli e Milan".

    Il Milan quindi lo vede al sesto posto?
    "Da buon interista sì, vedo un Milan al sesto posto (ride; ndr)".

    Mazzarri è la persona giusta anche in futuro o lei si affiderebbe ad un altro allenatore?
    "Questo non lo so, reputo Mazzarri un ottimo allenatore con carisma e tante capacità. Ha fatto bene ovunque è stato e soprattutto a Napoli ha anche vinto un trofeo e portato la squadra in alto. Gli voglio fare un unico appunto: deve capire che allena una grande squadra e deve quindi osare un po' di più. L'Inter deve sempre giocare con due punte e un trequartista, lui non si deve preoccupare di come giocano gli avversari ma è l'Inter che deve imporre il proprio gioco sempre e comunque".

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