AFP/Getty Images
Soler, dal Game Boy alla corte dell'Inter
E l'uomo del momento in casa Valencia, uno dei volti nuovi del calcio spagnolo e un talento che non è sfuggito nemmeno agli osservatori dell'Inter. Carlos Soler, centrocampista centrale classe '97, è una delle note più liete di una stagione piena di problemi e di contraddizioni nel club levantino, a maggior ragione perchè è un ragazzo cresciuto nella cantera della Paterna. Dopo Isco, David Villa, David Silva, Alcacer e Gayà, il settore giovanile del Valencia ha sfornato un altro potenziale campione per la prima squadra e i 3 gol in 15 presenze in campionato sono un ottimo biglietto da visita.
A TESTA ALTA - L'ultimo è arrivato nei giorni scorsi contro il Celta Vigo con un bellissimo pallonetto che ha mandato in visibilio il pubblico del "Mestalla", che lo ha eletto a suo nuovo beniamino. Dopo i primi calci a un pallone dati nella squadra del suo paese natale, Bonrepòs (nei pressi di Valencia), convinto dal nonno in cambio di un Game Boy, consolle portatile che spopolava negli Anni '90. Inizia come attaccante e, pur giocando con bambini di due anni più grandi, fa subito la differenza, suscitando l'interesse dei dirigenti del Valencia. Negli anni si trasforma in un centrocampista che ama agire in posizione centrale, farsi dare il pallone davanti alla difesa e impostare l'azione con personalità e rigorosamente a testa alta. Ottimo calciatore di punizioni, sa farsi valere anche negli inserimenti senza palla, come ha confermato l'azione che ha portato alla rete col Celta. Di lui, il capitano del Valencia Enzo Perez ha parlato in termini entusiastici, soprattutto per il carisma e la maturità esibita per i suoi soli 20 anni di età. Fuori dal campo, viene descritto come un ragazzo umile e voglioso di imparare e che, nel frattempo, porta avanti i suoi studi per diventare giornalista.
Il suo contratto scade a giugno 2020 e il Valencia ha già fissato una clausola rescissoria di 30 milioni di euro, destinati a salire come il suo ingaggio se le sue prestazioni resteranno di questo livello.
A TESTA ALTA - L'ultimo è arrivato nei giorni scorsi contro il Celta Vigo con un bellissimo pallonetto che ha mandato in visibilio il pubblico del "Mestalla", che lo ha eletto a suo nuovo beniamino. Dopo i primi calci a un pallone dati nella squadra del suo paese natale, Bonrepòs (nei pressi di Valencia), convinto dal nonno in cambio di un Game Boy, consolle portatile che spopolava negli Anni '90. Inizia come attaccante e, pur giocando con bambini di due anni più grandi, fa subito la differenza, suscitando l'interesse dei dirigenti del Valencia. Negli anni si trasforma in un centrocampista che ama agire in posizione centrale, farsi dare il pallone davanti alla difesa e impostare l'azione con personalità e rigorosamente a testa alta. Ottimo calciatore di punizioni, sa farsi valere anche negli inserimenti senza palla, come ha confermato l'azione che ha portato alla rete col Celta. Di lui, il capitano del Valencia Enzo Perez ha parlato in termini entusiastici, soprattutto per il carisma e la maturità esibita per i suoi soli 20 anni di età. Fuori dal campo, viene descritto come un ragazzo umile e voglioso di imparare e che, nel frattempo, porta avanti i suoi studi per diventare giornalista.
Il suo contratto scade a giugno 2020 e il Valencia ha già fissato una clausola rescissoria di 30 milioni di euro, destinati a salire come il suo ingaggio se le sue prestazioni resteranno di questo livello.