Sneijder 'Inter, voglio restare! Ma...'
L'ha detto più volte nel corso dell'intervista a Vanity Fair - in edicola dal 13 luglio e anticipata oggi al sito di Vanity - in attesa dell'incontro chiarificatore con Massimo Moratti: vuole restare all’Inter. E sua moglie Yolanthe ha annuito e rafforzato il concetto. Poi, all’unisono, hanno ricordato che loro amano l’Inter, i tifosi italiani e l’Italia, che è anche il Paese dove si sono sposati, proprio un anno fa (il 17 luglio) a Castelnuovo Berardenga (Siena). Alzando le spalle, Wesley assume un’aria fatalista: «Certo, se la squadra decide di vendermi, andrò dove mi diranno di andare. Però mi dispiacerebbe. Ci siamo trovati così bene, e Milano e l’Inter mi mancheranno. Ma il calcio è così. Quando fui ceduto dal Real Madrid all’Inter, avrei preferito restare in Spagna. In dieci minuti la nostra vita è cambiata, ricordi?», domanda alla moglie. Yolanthe ricorda perfettamente: «Certo! Eravamo in piscina, è arrivata una telefonata e sei ore dopo stavamo all’Hotel Principe di Savoia di Milano, frastornati».
Le ultime notizie vorrebbero Wesley in partenza per il Manchester United a seguito di un’offerta di 39 milioni di euro (ma anche gli sceicchi proprietari del Malaga spagnolo si sono fatti avanti). Al sentire il nome della squadra inglese, il trequartista olandese alza di nuovo le spalle modello «sarà quel che sarà», mentre la moglie spalanca i bellissimi occhi e dice: «Manchester? Non ci sono mai stata, se dovremo trasferirci lì, mi informerò».
Queste chiacchiere sul futuro degli Sneijder si svolgono a Los Angeles, alla Polo Lounge del Beverly Hills Hotel, all’ora della prima colazione. Qualche tavolo più in là c’è Demi Moore. Wesley non pare impressionato dalla vicinanza con il glamour hollywoodiano. Da quando è arrivato da queste parti in vacanza, a fine campionato, si è abituato a vedere da vicino le star. Avete visto anche i Beckham, per caso?, domando io. «Sì, certo. E li rivedremo domani», risponde Yolanthe, che ormai qui è di casa. È sbarcata a Los Angeles tre mesi fa, su invito di una delle maggiori agenzie di Hollywood, la CAA, che punta molto su di lei. Tre mesi di lezioni (con l’insegnante di Penélope Cruz), provini e incontri che paiono molto promettenti. «Tra un anno, lei sarà molto più famosa di me», afferma Wesley, tutto orgoglioso.
Sono una bella coppia. Lui un po’ ruvido e riservato, lei più socievole e chiacchierona. Le voci di crisi girate la primavera scorsa sembrano solo voci. Yolanthe parte con il racconto della loro storia d’amore. «Dunque, un bel giorno ad Amsterdam, dei paparazzi gli avevano fatto delle foto e gli hanno chiesto se era single. Lui (che era divorziato, ha anche un figlio, Jessey, 6 anni, ndr) ha detto che sì, che stava bene così ma che gli sarebbe piaciuto conoscere me. Mi aveva vista in tivù. Così, i paparazzi gli hanno dato il mio numero di telefono. In cambio, si sono fatti promettere l’esclusiva della nostra prima foto insieme». Mentre Yolanthe parla, Wesley annuisce. E lei continua: «Mi ha mandato un sms firmato Wesley. E io: Wesley chi? Allora, sapevo poco o niente di calcio».
Dopo l'intervista, Yolanthe va con sua madre a fare shopping. Wesley torna a casa e, di nuovo, ribadisce: «Voglio restare. Ho dei compagni di squadra meravigliosi. Zanetti ha un carattere straordinario, ci ha tenuti insieme anche nei momenti in cui il morale era basso. E Nagatomo, lei non sa quanto è simpatico Nagatomo. Una volta gli abbiamo fatto uno scherzo. Eravamo in albergo, la sera prima di una partita. Gli abbiamo detto che il Mister gli doveva parlare, l’abbiamo mandato di corsa a bussare alla camera di Leonardo e, ovviamente, non era vero. Leonardo lo guardava come fosse impazzito. E noi, dietro, a ridere, in corridoio. C’è questo clima di amicizia all’Inter che mi fa sentire a casa. Le ho già detto quanto mi dispiacerebbe andare via?»