Getty Images
Sneijder choc: 'Calpestato dall'Inter, sogno di giocare al Milan'
Parole che non faranno piacere ai tifosi dell'Inter, a poche ore da un attesissimo derby, quelle di Wesley Sneijder, che iniziò nell'agosto 2009 la sua avventura in nerazzurro proprio contro il Milan, mandato in campo da Mourinho appena due giorni il suo sbarco in Italia. Il trequartista olandese, oggi al Galatasaray, ha ricordato alla Gazzetta Sportiva l'amarezza che contraddistinse il suo addio e non ha mancato di pungere l'attuale dirigenza per la gestione dell'ex allenatore de Boer e non solo...
"All’Inter ho dato tutto, ci ho messo il cuore, ma non è finita bene. Mi sono sentito calpestato. E poi giocare nel Milan era il mio sogno di quando ero bambino. Quindi sì, se tornassi in Italia vorrei giocare nel Milan", esordisce Sneijder.
Su de Boer: "L’Inter ha fatto male a mandarlo via. Non si tratta così la gente. Avrebbe potuto fare bene? Se gliene avessero dato la possibilità... Frank ha fatto bene all’Ajax, ha fatto benissimo come vice in nazionale, nel 2010 al Mondiale ci ha aiutato molto. La verità è che l’Inter è finita con Moratti. Mi spiace che se ne sia andato, così è finito tutto. C’è bisogno di uno che comanda, uno che si faccia rispettare e davanti a lui stiano tutti zitti. Adesso i giocatori non hanno riferimenti. I cinesi? Chi sono, chi li vede, dove stanno? Sono sicuro che i giocatori neanche li conoscono".
Ma ci sono anche Ausilio e Zanetti....
"E Zanetti che cosa può fare? Ha potere? Non credo, visto che poi decidono i proprietari cinesi. La forza della mia Inter era Moratti: c’erano certezze. E per avere una squadra che crea e vince il campionato e fa divertire la gente ci vuole tempo. De Boer non ne ha avuto, non ha conosciuto la città, non ha costruito lui la squadra. L’Inter ha fatto un errore. Se avesse saputo certe cose, se avesse saputo che ogni giorno gli avrebbero chiesto di far giocare Gabigol perché lo avevano pagato 40 milioni secondo me Frank non avrebbe nemmeno accettato l’incarico".
Tornando sul suo addio all'Inter: "Io sarei rimasto, a un certo punto ho pensato: sto qui e aspetto. Ma poi volevo giocare, un calciatore non può stare fermo tanti mesi. Avrei perso la nazionale, avrei perso soprattutto quello che amo, cioè stare in campo. Via per soldi? Sciocchezze, me ne sono andato perché non si poteva fare diversamente, poi ne sono state dette tante ma pazienza. Io so che ho dato tutto per l’Inter e sono fiero di quello che ho ottenuto".
Su Icardi: "Ha commesso una leggerezza, mi pare che abbia detto di non aver riletto il libro. A caldo si possono dire tante cose che non si possono mettere in un libro. Io non lo farei di certo. però i tifosi devono pensare che Icardi è un bene prezioso per l’Inter e certe cose passano. Icardi ha dato tanto al club".
Su un possibile ritorno in Italia: "No, non penso che tornerò più. Sono andato via litigando, eppure come ho detto vorrei giocare per il Milan prima di chiudere la carriera. Sono vecchio ma posso ancora giocare. In Turchia si sta bene. In Turchia il campionato è più complicato di quanto si pensi, è competitivo e la famiglia a Istanbul è contenta. Vedo le partite del campionato italiano e capisco che non è più il calcio di cinque anni fa, c’è meno qualità, ma il Milan è un mito per me. Juve? C’è stata una possibilità, ma Italia per me vuol dire solo Milano. E tornerei solo per il Milan o l’Inter, anche se la storia è finita male".
"All’Inter ho dato tutto, ci ho messo il cuore, ma non è finita bene. Mi sono sentito calpestato. E poi giocare nel Milan era il mio sogno di quando ero bambino. Quindi sì, se tornassi in Italia vorrei giocare nel Milan", esordisce Sneijder.
Su de Boer: "L’Inter ha fatto male a mandarlo via. Non si tratta così la gente. Avrebbe potuto fare bene? Se gliene avessero dato la possibilità... Frank ha fatto bene all’Ajax, ha fatto benissimo come vice in nazionale, nel 2010 al Mondiale ci ha aiutato molto. La verità è che l’Inter è finita con Moratti. Mi spiace che se ne sia andato, così è finito tutto. C’è bisogno di uno che comanda, uno che si faccia rispettare e davanti a lui stiano tutti zitti. Adesso i giocatori non hanno riferimenti. I cinesi? Chi sono, chi li vede, dove stanno? Sono sicuro che i giocatori neanche li conoscono".
Ma ci sono anche Ausilio e Zanetti....
"E Zanetti che cosa può fare? Ha potere? Non credo, visto che poi decidono i proprietari cinesi. La forza della mia Inter era Moratti: c’erano certezze. E per avere una squadra che crea e vince il campionato e fa divertire la gente ci vuole tempo. De Boer non ne ha avuto, non ha conosciuto la città, non ha costruito lui la squadra. L’Inter ha fatto un errore. Se avesse saputo certe cose, se avesse saputo che ogni giorno gli avrebbero chiesto di far giocare Gabigol perché lo avevano pagato 40 milioni secondo me Frank non avrebbe nemmeno accettato l’incarico".
Tornando sul suo addio all'Inter: "Io sarei rimasto, a un certo punto ho pensato: sto qui e aspetto. Ma poi volevo giocare, un calciatore non può stare fermo tanti mesi. Avrei perso la nazionale, avrei perso soprattutto quello che amo, cioè stare in campo. Via per soldi? Sciocchezze, me ne sono andato perché non si poteva fare diversamente, poi ne sono state dette tante ma pazienza. Io so che ho dato tutto per l’Inter e sono fiero di quello che ho ottenuto".
Su Icardi: "Ha commesso una leggerezza, mi pare che abbia detto di non aver riletto il libro. A caldo si possono dire tante cose che non si possono mettere in un libro. Io non lo farei di certo. però i tifosi devono pensare che Icardi è un bene prezioso per l’Inter e certe cose passano. Icardi ha dato tanto al club".
Su un possibile ritorno in Italia: "No, non penso che tornerò più. Sono andato via litigando, eppure come ho detto vorrei giocare per il Milan prima di chiudere la carriera. Sono vecchio ma posso ancora giocare. In Turchia si sta bene. In Turchia il campionato è più complicato di quanto si pensi, è competitivo e la famiglia a Istanbul è contenta. Vedo le partite del campionato italiano e capisco che non è più il calcio di cinque anni fa, c’è meno qualità, ma il Milan è un mito per me. Juve? C’è stata una possibilità, ma Italia per me vuol dire solo Milano. E tornerei solo per il Milan o l’Inter, anche se la storia è finita male".