Sneijder a Moratti: 'Inter, basta pressioni'
La fretta di Moratti l'ha indispettito: "Sembro obbligato, deciderò con calma. La mia scelta non è una questione di soldi".
Sneijder: "Ora parlo io. Inter, basta pressioni".
L'ascensore si apre direttamente nel corridoio di casa. Casa-Sneijder. Pantaloncini blu, piedi nudi, t-shirt con la faccia di Marlon Brando, il cagnolino James in braccio. «Caffé?». E un bicchiere d'acqua. E una... spremuta di pensieri e verità. Grazie.
Pressione «Davvero qualcuno ha detto che oggi sarei stato a Istanbul? No, no... sono qui, sto qui» e sorride. Casa-Wes è grande e bellissima, in pieno centro, Yolanthe dorme ancora di là, terrazza su vista Milano che è roba da farci tre giri. C'è la riproduzione reale della Coppa-Champions vicino al divano, quella del Mondiale per club, la scarpa d'oro come «best player» in Sudafrica e foto, Dean Martin e Frank Sinatra, lui e Yolanthe, Yolanthe e lui. Sorride Wes, non ha fretta di decidere e potrebbe farlo fra qualche ora come a fine mese: ma qualcosa lo ha indispettito. «La pressione che mi hanno fatto» dice.
Wesley, è vero che deciderà entro poche ore?
«Guardi: come tutti i giocatori che in questo periodo di mercato devono decidere cosa fare e dove andare entro il 31 gennaio, bè, così farò anche io. Non ho fretta e non voglio mettermi fretta».A domanda precisa («Il vicepresidente del Galatasaray è convinto di avere entro sera una risposta positiva da parte di Wesley Sneijder»), il presidente dell'Inter Massimo Moratti ha risposto: «Sarebbe serio, credo abbia ragione a pensarla così». Cosa la sta facendo amareggiare?
«Dopo tutto quello che è successo negli ultimi mesi, in un contesto nel quale io con gli altri compagni abbiamo fatto la storia del calcio, ecco, non voglio sentire che loro mi mettono pressione».
La sua attesa è dovuta a perplessità circa le offerte che ha ricevuto?
«No, non riguarda quelle proposte arrivate, è solo che dopo tutto quello che ho fatto non voglio sentirmi in questa maniera, quasi obbligato a scegliere in poco tempo su un passo importante della mia vita».C'è chi pensa che sia tutta una questione di soldi, da una parte o dall'altra.
«No, non è una questione di soldi. No».
Nessuna scadenza Nel frattempo, ecco Yolanthe. Caffé. Sorriso. I suoi tweet hanno spezzato giornate silenziose del marito Wes. Cinguettii che l'Inter non ha gradito. Il mondo di Wesley, oggi, è allenamento, restare in forma e attendere. Dal Galatasaray smaniano dalla voglia di annunciare il colpo che per loro è del secolo, ma non risulta che a Wesley sia stato chiesto di dare una risposta entro una certa data. Nessuna scadenza: come dall'Inter del resto, anche se quella frase di Moratti a Wes è suonata diversamente.
A ore come a giorni Wesley riflette e sa di dover decidere: riceve telefonate e messaggi, a Istanbul c'è già stato in vacanza, città bellissima ma non vuole avere fretta. Ha 28 anni, è capitano dell'Olanda e vuole stare al top. E il Galatasaray fa la Champions e lotta per arrivare alle vette. Il suo agente e amico Soren Lerby non è ancora arrivato a Milano, oggi invece arriverà papà Sneijder e insieme valuteranno, parleranno. Non è escluso nulla, potrebbe essere solo una questione di apertura totale della mente e della convinzione: e tutto ciò può succedere a ore come a giorni come verso il tramonto della sessione di mercato invernale. Di certo l'Inter (che ha già un accordo scritto col Galatasaray) preferirebbe che tutto si facesse abbastanza in fretta, e semplicemente perché ha un mercato da portare avanti. Ma Wes prende il suo tempo, e il muro contro muro continua.
Liverpool e non solo Il cellulare è attivissimo, e Wesley attende: il Liverpool si è fatto avanti da tempo ed è un'opzione, pure il Wolfsburg ha sondato, come l'Anzhi. E tutte - naturalmente assieme all'offerta del Galatasaray - sono sul tavolo. Da vagliare. Non è un mistero che, a 28 anni, Wesley aspiri a una Grande d'Europa, e fra le grandi ci sono ovviamente le due di Manchester, il Chelsea, il Bayern escludendo Real Madrid (per esserci già passato) e Barcellona. Inter e Milan fanno parte del lotto, ma è chiaro che se dovesse uscire dal nerazzurro Moratti non lo lascerebbe certo andare dall'altra parte. La prima scelta? Già detto: la Premier.
Tempo e aeroporto E' l'una passata. Wes gioca col cagnolino, sorride con Yolanthe, finisce il caffè lungo e apre il computer. E sorride anche inorgoglito quando scopre che l'altra notte, a Istanbul, c'è chi è andato all'aeroporto ad attenderlo convinto che arrivasse. In Turchia lo vogliono. Lui vuole ancora tempo.