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Smart Working: aumento del 200% in più delle bollette per chi lavora da casa
DATI - Lo smart working, per definizione, è caratterizzato dall’alternanza fra lavoro in presenza e lavoro da remoto, ma durante la pandemia abbiamo conosciuto il volto emergenziale di questa modalità di lavorare privilegiando la seconda opzione. Prima della pandemia appena l’11% degli occupati lavorava da remoto; nel 2021 i lavoratori agili sono saliti al 32,5%. È una modalità, che nel complesso, soddisfa chi in questi ultimi anni ha dovuto svolgere il proprio lavoro da casa ma non mancano alcuni punti critici: ad esempio, il 60% di lavoratori agili lamenta problemi legati all’aumento dei costi delle utenze domestiche, collegato all’uso dei dispositivi elettronici fondamentali per lo smart working, come tablet, pc e smartphone. Un problema che è stato riscontrato anche nei primi mesi del 2022 secondo uno studio eseguito da Selectra, un servizio gratuito che confronta le migliori offerte per luce, gas e internet. Secondo le stime, nel mese di febbraio 2022, si arriverà a pagare 57 euro in più nella bolletta della luce e 159 in quella del gas. Vista la situazione attuale il Governo ha intenzione di intervenire per aiutare le tantissime persone in difficoltà e un’ipotesi delle ultime ore è la ricerca di fondi per aiutare famiglie e imprese: si cercherà di arrivare a raccogliere tra i 5 e i 7 miliardi di euro.
PUNTO DI NON RITORNO - Una cosa è certa: non si potrà tornare alla situazione pre-pandemica e alcune pratiche adottate durante questo periodo resteranno. Le persone continueranno a lavorare anche da casa, altre andranno in ufficio e altri ancora in modalità mista. Questi due anni vissuti a stretto contatto con il virus non potranno essere dimenticati e molte abitudini che prima erano lontane da noi o poco praticate ora dovranno diventare la prassi per ritornare ad una nuova normalità. Una pratica come quella dello smart working, con o senza pandemia, molto probabilmente è una realtà destinata a restare.