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    Smalling: 'Roma, proviamo a vincere ancora. Champions obiettivo minimo, io mi sento ancora utile qui'

    Smalling: 'Roma, proviamo a vincere ancora. Champions obiettivo minimo, io mi sento ancora utile qui'

    L'entusiasmo acceso soltanto pochi mesi fa per la conquista della Conference League e riesploso in tutta la sua forza quando, pochi minuti fa, è arrivato l'ok definitivo di Paulo Dybala alla chiamata di José Mourinho. Da queste basi riparte la stagione di una Roma che punta ora a tornare tra le big del nostro campionato, affidandosi anche ad un elemento imprescindibile come Chris Smalling. Il centrale difensivo inglese ha rilasciato un'intervista a Il Corriere dello Sport, in cui analizza lo stato d'animo del mondo giallorosso.

    "È bastato vedere i festeggiamenti per capire cosa abbia significato per i tifosi. Ora è importante dare continuità a questa vittoria e costruire una base dalla quale ripartire", dice l'ex Manchester United. Sulla sua esperienza sin qui con la maglia della Roma: "Il primo anno che ho vissuto a Roma ero in prestito e non ho avuto infortuni, poi al secondo poco dopo aver firmato il contratto con il passaggio a titolo definitivo alla Roma mi sono fermato. In allenamento sono atterrato male dopo un intervento. Un infortunio non grave ma fastidioso e me lo sono trascinato per diversi mesi. La seconda stagione è stata negativa, ma sono riuscito a risolvere i problemi fisici senza cure particolari. C’era bisogno di tempo, invece provai ad anticipare i tempi del recupero per aiutare la squadra, ho spinto molto per rientrare e ho peggiorato la situazione. Alla fine il segreto è stato lavorare molto e rispettare i tempi di recupero".

    Sul rapporto con Mourinho: "Il mister è sempre lo stesso, è un leader con un carattere così forte che ha forgiato negli anni con i successi. Un grande allenatore come Mourinho che gode di una stima enorme in tutto il mondo è il profilo perfetto per la Roma, non a caso ha vinto subito, alla prima stagione".

    Sulle ambizioni della Roma: "A me piace questa squadra, è normale che le aspettative aumentino e che si sposti l’asticella verso l’alto. Abbiamo trovato una buona continuità alla fine della stagione scorsa, quella che ci era mancata prima e per la quale avevamo lasciato punti per strada. La spina dorsale della squadra è buona, il gruppo è unito, conosciamo l’allenatore, che lavora con noi da un anno. Tutte le squadre possono migliorarsi, chiunque dovesse arrivare sarebbe un’aggiunta importante. Obiettivo Champions? Io penso di sì, abbiamo un buon gruppo, credo che questo debba essere l’obiettivo minimo per la Roma. Questo club è fuori da troppo tempo dalla competizione europea più importante. Deve rientrare tra le prime quattro per partecipare alla Champions e poi provare a vincere un altro trofeo".

    Sul suo futuro, alla luce del contratto in scadenza il prossimo giugno: "La priorità per me è giocare e aiutare la squadra e poi le cose verranno da sè. Penso di poter essere ancora utile, non si può sfuggire alla propria età, ma si hanno gli anni che si sentono. Ho sempre cercato di non avere rimpianti, gioco ogni partita come se fosse l’ultima, vado sempre in campo per dare tutto, per non lasciare nulla d’intentato. Non sono cambiato oggi che ho trentadue anni, ho sempre affrontato una partita per volta. 

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