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Siviglia, riecco Monchi: 'Speravo di tornare, via da Roma per idee diverse dalla proprietà. Mi voleva l'Arsenal' VIDEO
Sulla squadra: "Assurdo dire qualcosa adesso sulla squadra, prima devo conoscerla".
Sulla questione societaria e un'eventuale vendita: "Nella conversazione avuta col presidente ho percepito entusiasmo, un progetto ad ampio raggio che coinvolge anche lo stadio. Cose che mi piacciono sentire. Non ho avuto l'impressione di un club che sta cedendo la mano".
Sull'esperienza alla Roma: "Sono andato via dal Siviglia perché avevo bisogno di trovare motivazioni esterne per crescere professionalmente. Restando a lungo nello stesso posto credi che quel posto sia il centro del mondo. Sono andato via per crescere, avevo bisogno di aria, di conoscere il mondo per crescere come professionista. Cercavo un posto difficile, avevo molte possibilità e ho trovato nella Roma un progetto che mi aiutava a crescere. Ora ho potuto valutare l'opzione Siviglia a livello professionale come la miglior offerta possibile. Credo che la crescita avvenuta nell'ultimo anno la posso mettere a disposizione nel progetto Siviglia. Alla Roma lavoravo 24 ore al giorno, così come farò al Siviglia".
Sulle aspettative al suo ritorno: "Seguo le reti sociali e ovviamente è difficile essere al di fuori delle aspettative. So bene che il mio arrivo mi porterà maggiori pressioni per raggiungere gli obiettivi prefissati".
Sul futuro dell'allenatore Caparros: "Non escludo una sua conferma. Il Siviglia ha bisogno di un tecnico preparato e lui vanta 500 partite. Parleremo, lo ascolterò e valuteremo. Sarebbe assurdo scartarlo".
Sul modello Siviglia: "Ci sono molte persone che hanno seguito il nostro modello e fortunatamente nel calcio spagnolo tutto ciò porta a buoni risultati. Cosa cerco: un salto in avanti, continuare a crescere. Risultati economici e sportivi".
Rifirmerebbe con la Roma, tornasse indietro nel tempo? "I due anni vissuti a Roma non li cambio. Sapendo quel che ho passato tornerei a firmare ugualmente. Conoscevo la situazione del club, non mi pento della scelta, mi è servita per crescere a livello professionale e per conoscere un club".
Lei è venuto a Roma parlando di vittorie e di Circo Massimo. Perché è andato via prima? Quale problema c'è stato?: "Quello del Circo Massimo è assurdo prenderlo come dichiarazione perché sapete come è uscita. Sono andato via dalla Roma prima di finire il mio contratto per una ragione semplice: in un momento in cui abbiamo capito che l'idea della proprietà era diversa dalla mia e continuare a quel punto non era giusto. Ma io posso parlare solo bene di Pallotta e tutti quelli che mi hanno voluto a Roma. Non parlerò mai male della Roma. Abbiamo capito che la strada era diversa, abbiamo deciso di fermarci".
Cosa lo ha portato alla Roma? "Tante cose. L'esperienza di lavorare fuori da casa mia è quella che mi ha spinto. In un ambiente caldo, esigente. Ciò ti aiuta a crescere professionalmente. Io continuo dicendo che la mia esperienza a Roma è stata bellissima. È vero che i risultati non sono arrivati ma il primo anno è stato bellissimo. Al di là dei risultati l'esperienza mi ha fatto crescere tantissimo".
C'è mai stata un'offerta del Real Madrid? "No, mai. Ho ricevuto altro, un'offerta dall'Arsenal".