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Sirigu: 'Al Torino ho lasciato il cuore, ma cosa è stato fatto per tenermi? Ero il cane da picchiare, mancati certi valori'
ERO IL "CANE DA PICCHIARE" - “Delle volte le critiche mi hanno fatto male, altre volte mi hanno dato uno stimolo in più. Ho sbagliato, non sono un ipocrita. Altre volte però mi hanno dato fastidio: io incasso, sto zitto e ogni tanto sputo il veleno. Sono stato un po’ il cane da picchiare perché tanto non avrei risposto visto che non vado in televisione o non uso i social. Forse avrei meritato di essere difeso almeno come persona".
ADDIO AL TORO - “Sono cose che succedono nel calcio. Ero arrivato alla fine di un ciclo. Il rimpianto c’è, perché non è facile lasciare una squadra dove hai lasciato il cuore, tanto impegno e un gruppo di ragazzi a cui sei molto unito. Sono quattro anni che giocavo con alcuni di loro e gli voglio davvero bene".
SCELTA NON SOLO MIA - "Io dovevo guardare in faccia la realtà e capire se tutti in quell’ambiente ti vogliono. È troppo facile dire che un giocatore voleva andare via, ma bisogna guardare cosa si è fatto per tenere il giocatore. Non solo nel mese di giugno, ma anche prima. Io sono una persona che ha valori, quando vengono a mancare mi dà fastidio”.