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    Fenomeno Sinner: battuto in rimonta Bautista, è in finale a Miami

    Fenomeno Sinner: battuto in rimonta Bautista, è in finale a Miami

    • Andrea Sereni
    Jannik Sinner riscrive la storia del tennis italiano: l’altoatesino batte 5-7, 6-4, 6-4 Bautista Agut, numero 12 al mondo, e raggiunge la finale del Master 1000 di Miami. E’ il secondo italiano ad arrivare all'ultimo atto di un 1000 dopo Fabio Fognini, campione a Montecarlo due anni fa.


    LA PARTITA - Una partita lottata in ogni parziale. Nel primo a Bautista basta uno sprint vincente nel finale: gioca profondo, sbaglia praticamente nulla e brekka Sinner sul 6-5, incamerando il set per 7-5. Poi, tra secondo e terzo, Jannik sale di colpi: sul 3-3 va sotto 0-40 in un game al servizio ma lo ribalta a forza di vincenti. Va a rispondere in vantaggio 5-4 e alza il livello del suo tennis, strappa la battuta allo spagnolo e chiude 6-4 il secondo set.

    IL GAME PERFETTO - Nel terzo nuova partenza lanciata di Bautista, che brekka a 0 l’italiano nel terzo game. Sinner assorbe il momento difficile, resta attaccato alla partita e torna a galla con il controbreak che vale il 3-3. Poi non si volta più indietro: si esalta con rovesci potenti e precisi, sia incrociati che lungolinea. Monta sopra Bautista con servizio, sempre preciso nel momento del bisogno, e dritto. Gioca tre games incredibili per colpi e tenuta mentale. Si issa di nuovo sul 5-4 e, in risposta, gioca il game perfetto, vincente dopo vincente, senza far toccare palla all'avversario, per chiudere di nuovo 6-4.


    ORA LA FINALE - “Ho cercato di muoverlo, di mischiare le carte. Questa è stata la chiave oggi”, il commento a caldo di Jannik. In finale, domenica sera, giocherà contro Hubert Hurcacz (numero 37 al mondo), che ha battuto nell'altra semifinale per 6-3, 6-4 il russo Andrey Rublev (numero 8). A fine torneo salirà almeno al numero 21 del ranking Atp, vincendo il titolo diventerebbe invece numero 14. A 19 anni Sinner è il quarto teenager a raggiungere la finale a Miami dopo Agassi (1990), Nadal (2005) e Djokovic (2007), tre fenomeni che poi, in carriera, hanno raggiunto il vertice della classifica e vinto praticamente tutto.

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