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Singo: 'Giocavo con un pallone di buste e stracci'. Ora sfida Theo Hernandez, anche per convincere il Milan
Arrivato a gennaio 2019 dal Denguélé, Singo ha trovato spazio nella Primavera allenata da Coppitelli: "All'inizio giocavo difensore centrale, poi il mister mi ha provato a destra e non mi sono più spostato da lì, quindi è andata bene così". Benissimo, perché l'ivoriano nato nel giorno di Natale dell'anno 2000, si è imposto in prima squadra, dove ha raccolto 67 presenze condite da 7 assist e 5 gol. Sarebbe stato uno in più se non fosse per un fuorigioco visto dal Var, che gli ha annullato la rete segnata nell'ultima partita vinta sul campo della Salernitana ultima in classifica.
Domenica sera a Torino arriva il Milan capolista e Singo sarà protagonista di un bel duello sulla fascia con Theo Hernandez. Nei quattro precedenti hanno sempre vinto i rossoneri: tre volte a San Siro (due in campionato e una ai rigori in Coppa Italia) e una allo Stadio Olimpico Grande Torino con un sonoro 0-7 e doppietta del nazionale francese ex Real Madrid.
In futuro non è escluso che i due possano diventare compagni di squadra, ma difficilmente già dalla prossima stagione. Infatti il Milan è orientato a confermare Calabria e Florenzi (arrivato in prestito dalla Roma), senza dimenticare che Kalulu può adattarsi nel ruolo di terzino destro. Intanto il club granata è pronto a esercitare l'opzione unilaterale per prolungare di un altro anno (fino al 2024) il contratto di Singo, attualmente in scadenza a giugno 2023. Se il presidente Cairo dovesse respingere le eventuali offerte che arrivassero nel prossimo mercato estivo, l'ivoriano avrebbe un'altra stagione di tempo per crescere ancora e cercare di convincere il Milan a puntare su di lui.