Sindrome da ritiro? Buffon non è Totti, Buffon non è un calciatore finito
Alessio Salerio
Gianluigi Buffon è ancora il numero uno, in Italia sicuramente e tra i migliori in tutto il mondo. Gigi Buffon certamente non è un calciatore finito. La sua non è "sindrome del ritiro", né di spasmodica ricerca di gloria europea o della Champions League. Il posticiparsi del suo ritiro in caso di eventuale vittoria nella massima competizione continentale, con la volontà di prendere parte a quanto ne consegue, ovvero Supercoppa Europea e Mondiale per Club, esprime soltanto una legittima volontà di un calciatore che ha scritto la storia del calcio. Di fronte a quanto gli è già sfuggito per ben tre volte all'atto finale, non vuole privarsi dell'opportunità di essere protagonista di eventuali e probabili altre vittorie. Un gesto d'amore reciproco verso la Juventus e della Juventus per la propria leggenda. Niente a che vedere con quanto accaduto tra Francesco Totti e la Roma: il paragone, semplicemente, non regge. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU ILBIANCONERO.COM