Simoni all'Inter:| 'Coppa Uefa, esonero e Ceccarini'
Venerdì 29 aprile 2011 su Premium Calcio alle ore 21.00 torna "La tribù del calcio", la rubrica curata da Paolo Ziliani per i veri innamorati del pallone.
In questa puntata la “Tribù” intervista Gigi Simoni, allenatore dell’Inter ai tempi di Ronaldo, che svela retroscena inediti del suo passato nerazzurro. A cominciare dall’atmosfera con cui si avvicinò a Parigi alla finale di Coppa Uefa vinta 3-0 contro la Lazio il 6 maggio 1998: “Un brutto ricordo, per me. Successe che la mattina del match ricevetti in albergo la telefonata di un caro amico, un giornalista: ‘Gigi - mi disse – devo dirti una cosa: sia che tu perda sia che tu vinca, la stagione prossima non sarai più sulla panchina dell’Inter. Ho saputo per certo che Moratti si è già accordato con un altro allenatore: Zaccheroni’. Insomma, forse il mio amico, visto il momento, poteva risparmiarmi la rivelazione: sta di fatto che andai incontro a quella finale con uno stato d’animo che vi lascio immaginare”.
L’esonero arrivò in autunno, all’indomani della vittoria per 3 a 1 nei confronti del Real Madrid in Champions League. Simoni rivela: “Ero andato a Coverciano a ritirare la Panchina d’Oro e cioè il premio assegnatomi dai colleghi come miglior allenatore dell’ultima stagione, quando in macchina, al ritorno, ricevetti una telefonata di Mazzola: pensavo volesse congratularsi per la consegna del premio, invece mi disse che Moratti stava pensando di esonerarmi. Poi mi chiamò il presidente e me lo comunicò di persona: se mi credete, non gli chiesi nemmeno il perché. Né quel giorno, né mai”.
Sull’episodio del famoso rigore negato a Ronaldo dall’arbitro Ceccarini in Juventus-Inter del 26 aprile 1998, persa 1 a 0 dai nerazzurri, Simoni ricorda: “Tutti capivano che in campo avveniva qualcosa di poco regolare: ma le prove non c’erano, le intercettazioni sarebbero venute fuori solo anni dopo. La cosa buffa è che un giorno venni chiamato in tribunale come testimone per una querela sporta da Ceccarini. Raccontai che l’arbitro, quel giorno, ci aveva negato un rigore chiarissimo. Mi chiesero se avevo le prove della disonestà dell’arbitro e risposi che no, naturalmente non potevo averle. Insomma, se volete saperlo finì che Ceccarini vinse la causa e ottenne anche soldi a mo’ di risarcimento. Il tutto grazie alla mia testimonianza… Roba da matti!”.