Simone si conferma, la rivoluzione di Pippo e le lacrime di papà Giancarlo: il sabato da ricordare degli Inzaghi
Un sabato da ricordare, una giornata da incorniciare per i fratelli Inzaghi: Pippo e Simone, Simone e Pippo, a festeggiare due vittorie alla prima di campionato, molto diverse tra di loro ma ugualmente e straordinariamente importanti. Con un sapore di rivincita, a smentire pronostici e previsioni, all'insegna del pessimismo e dello scetticismo, quello che ha accompagnato l'estate in tono minore (sul mercato) della Lazio - dalla beffa David Silva a trattative chiuse ma ufficializzate con enorme lentezza - e quello che accompagna il tecnico del Benevento, alla terza esperienza in Serie A dopo le delusioni con Milan e Bologna.
CERTEZZA SIMONE - Più consolidato e nobilitato dalla vittoria di una Coppa Italia e altrettante Supercoppe il percorso di Simone che, al netto di una rosa ancora incompleta e accorciata ulteriormente da qualche defezione, ha vinto con autorevolezza a Cagliari. Confermandosi come uno degli allenatori italiani più promettenti in prospettiva e in attesa della chiamata di una big per compiere il definitivo salto di qualità. Per ora, la sua "grande" si chiama Lazio, che nella passata stagione è arrivata ad essere persino una pretendente per lo scudetto prima del crollo post-lockdown ma che non ha comunque conquistato una qualificazione alla Champions League attesa da 13 anni.
UN NUOVO PIPPO - C'è invece la voglia di stupire tutti, di voler dimostrare che lui in Serie A ci può stare eccome per Filippo Inzaghi. La prima sfortunata avventura alla guida del Milan, giunta troppo presto e con una società alle spalle ben lontana da quella con cui aveva conquistato tutto da giocatore; male anche a Bologna dopo le ottime cose a Venezia, con un feeling mai scattato e uno stile di gioco poco convincente. "Ricordatevi che la differenza la fanno i giocatori", ha voluto puntualizzare Superpippo dopo il clamoroso 3-2 alla Samp (un inedito nella sua carriera da allenatore). E a Benevento, con un presidente ambizioso come Vigorito - capace di costruirgli una corazzata nell'ultimo campionato di B - la scintilla è finalmente scoccata. Migliore attacco e migliore difesa nell'ultimo torneo cadetto, 18 punti di vantaggio sulla seconda. Record su record per Pippo e finalmente la possibilità di mostrare un calcio diverso, finalmente spettacolare e coinvolgente. E la rimonta di Marassi è stato un manifesto di questa inversione di tendenza, di una mentalità da grande, che ti può portare lontano. Una prestazione che, unita alla gioia di Simone per i suoi primi tre punti stagionali, ha strappato pure qualche lacrima di felicità a casa Inzaghi, soprattutto a papà Giancarlo: "Ho chiamato a casa, a mio padre arrivava la linea ma piangeva. Volevo salutarlo". Voglia di confermarsi da una parte, di stupire e di affermarsi dall'altra: un sabato da ricordare, una giornata da incorniciare.
CERTEZZA SIMONE - Più consolidato e nobilitato dalla vittoria di una Coppa Italia e altrettante Supercoppe il percorso di Simone che, al netto di una rosa ancora incompleta e accorciata ulteriormente da qualche defezione, ha vinto con autorevolezza a Cagliari. Confermandosi come uno degli allenatori italiani più promettenti in prospettiva e in attesa della chiamata di una big per compiere il definitivo salto di qualità. Per ora, la sua "grande" si chiama Lazio, che nella passata stagione è arrivata ad essere persino una pretendente per lo scudetto prima del crollo post-lockdown ma che non ha comunque conquistato una qualificazione alla Champions League attesa da 13 anni.
UN NUOVO PIPPO - C'è invece la voglia di stupire tutti, di voler dimostrare che lui in Serie A ci può stare eccome per Filippo Inzaghi. La prima sfortunata avventura alla guida del Milan, giunta troppo presto e con una società alle spalle ben lontana da quella con cui aveva conquistato tutto da giocatore; male anche a Bologna dopo le ottime cose a Venezia, con un feeling mai scattato e uno stile di gioco poco convincente. "Ricordatevi che la differenza la fanno i giocatori", ha voluto puntualizzare Superpippo dopo il clamoroso 3-2 alla Samp (un inedito nella sua carriera da allenatore). E a Benevento, con un presidente ambizioso come Vigorito - capace di costruirgli una corazzata nell'ultimo campionato di B - la scintilla è finalmente scoccata. Migliore attacco e migliore difesa nell'ultimo torneo cadetto, 18 punti di vantaggio sulla seconda. Record su record per Pippo e finalmente la possibilità di mostrare un calcio diverso, finalmente spettacolare e coinvolgente. E la rimonta di Marassi è stato un manifesto di questa inversione di tendenza, di una mentalità da grande, che ti può portare lontano. Una prestazione che, unita alla gioia di Simone per i suoi primi tre punti stagionali, ha strappato pure qualche lacrima di felicità a casa Inzaghi, soprattutto a papà Giancarlo: "Ho chiamato a casa, a mio padre arrivava la linea ma piangeva. Volevo salutarlo". Voglia di confermarsi da una parte, di stupire e di affermarsi dall'altra: un sabato da ricordare, una giornata da incorniciare.