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Simeone: 'Maradona ha lasciato un segno per sempre, una voce mi diceva di scegliere il Napoli. Mai sentito così'
Tra i grandi e nuovi protagonisti dell'inizio di stagione da urlo del Napoli c'è anche Giovanni Simeone. Che ha parlato al quotidiano argentino La Nacion a 360°: "All'inizio non mi piaceva il soprannome Cholito, ma ora so che va ancora oltre mio padre. Essere figlio di... ha dei vantaggi, non si può negarlo, ma d'altronde tutto costa un po' di più. Ho lottato per dimostrare che ero uguale agli altri e non solo il figlio di...".
Sul sogno nazionale: "Ci credo sempre, non rinuncio al sogno di essere nella lista dei Mondiali, ma ci sono tanti bravi giocatori. Le possibilità le ho, e le avrò sempre: ogni domenica ho la possibilità di dimostrare a Scaloni che voglio esserci. Non mi scoraggerò mai".
Sulla scelta di Napoli, anche per Maradona: "È stupendo. Tutti a Napoli ti parlano di Diego. Tutti ti dicono che hanno vissuto qualcosa con Diego. Diego non è più qui ma è come se ci fosse. È una gioia per loro che va oltre il calcio. Diego ha dato loro luce, speranza, li ha convinti di poter combattere contro il potente nord. È quello che ti dicono ogni giorno. Ha lasciato un segno per sempre. C'era qualcosa dentro di me che mi diceva che era il Napoli: dovevo venire qui. La trattativa a un certo punto si è bloccata, eppure non mi sono mai mosso di un centimetro dal mio desiderio: volevo andare al Napoli. Non mi sono mai sentito come qui, a Napoli".
Sul sogno nazionale: "Ci credo sempre, non rinuncio al sogno di essere nella lista dei Mondiali, ma ci sono tanti bravi giocatori. Le possibilità le ho, e le avrò sempre: ogni domenica ho la possibilità di dimostrare a Scaloni che voglio esserci. Non mi scoraggerò mai".
Sulla scelta di Napoli, anche per Maradona: "È stupendo. Tutti a Napoli ti parlano di Diego. Tutti ti dicono che hanno vissuto qualcosa con Diego. Diego non è più qui ma è come se ci fosse. È una gioia per loro che va oltre il calcio. Diego ha dato loro luce, speranza, li ha convinti di poter combattere contro il potente nord. È quello che ti dicono ogni giorno. Ha lasciato un segno per sempre. C'era qualcosa dentro di me che mi diceva che era il Napoli: dovevo venire qui. La trattativa a un certo punto si è bloccata, eppure non mi sono mai mosso di un centimetro dal mio desiderio: volevo andare al Napoli. Non mi sono mai sentito come qui, a Napoli".