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  • Simeone jr: 'Sogno la Champions e diventerò più forte di papà'

    Simeone jr: 'Sogno la Champions e diventerò più forte di papà'

    • Marco Tripodi
    E' il personaggio del momento in casa Genoa, e non solo perché sta cercando di ripercorrere i passi di suo papà. Giovanni Simeone, approdato in Italia con la pesante etichetta di figlio d'arte, in questo momento ha una cosa sola in testa: costruirsi una sua identità e lasciare un segno tangibile ed unico nel mondo del calcio, diventando più forte di chi per anni ha portato sulle spalle il suo stesso cognome: “Di mio padre sono fiero – ha raccontato il nuovo numero 9 rossoblu al Corriere della Sera - lui è il mio sangue, la mia guida. Ma se lei oggi è venuto ad intervistarmi è soprattutto perché sono figlio di Diego Simeone, e a me questo va bene fino a un certo punto. Non è facile convivere con la sua grandezza. Ecco perché diventerò più forte di lui. Devo provarci, devo dimostrare che, se sono qui, è solo per merito mio. Io voglio essere Giovanni Simeone, Giovanni e niente più. Poi sarà quel che sarà”.

    Il campo finora ha dimostrato che i mezzi per emergere non gli mancano.
    Mezzi fisici e tecnici, ma anche mentali, affinati grazie ad alcuni trucchetti: “Il mio segreto - rivela - si chiama 'Brain training', una specie di videogioco che aiuta a migliorare attenzione e rapidità di pensiero. Prima della partita mi metto lì mezz’ora e da quando l’ho scoperto sono un altro giocatore. E poi in campo io metto sempre la 'garra', quel misto di determinazione, cocciutaggine e rabbia tipica di noi argentini”.

    Nato a Buenos Aires ed arrivato in Italia quest'estate dopo aver debuttato nel campionato argentino con le maglie di River Plate e Banfield, Simeone in realtà conosce già molto bene il nostro paese, avendolo girato molto da bambino, quando il padre dettava legge su campi della Serie A: “Ho ricordi di Milano, la scuola cattolica. A Roma ero più grandicello, vivevamo all’Olgiata. Su Facebook ho ritrovato gli amici di allora. Uno di loro, Emanuele, è morto qualche tempo fa: oggi gioco anche per lui”. 

    Pur essendo arrivato da poco Giovanni ha già avuto modo di affezionarsi alla sua nuova città: “La nonna di mia mamma – ha svelato - era ligure. Infatti la pasta al pesto la mangiavo già quando vivevo in Argentina. Per me è stato un po' come tornare a casa. Adoro Genova, vivo ad Arenzano. Questo è un posto magnifico: la città vecchia, Portofino, Boccadasse. E poi mi hanno parlato molto di De André, presentandomelo come un grandissimo cantautore, una specie di poeta, che nelle sue canzoni raccontava la gente semplice. E come un tifoso del Genoa".

    Infine quando gli si chiede quale sia il suo prossimo obiettivo professionale non ha dubbi nel rispondere: “Giocare nella Seleciòn deve essere una magia unica, ma io scelgo la Champions: a 14 anni mi sono tatuato il logo sul braccio. E papà si arrabbiò moltissimo...” 

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