Simeone-Inter, com'è andata davvero
I RETROSCENA - Sì, perché il Cholo è entrato nei pensieri di Suning con prepotenza da novembre in avanti: complici i risultati pessimi della gestione de Boer, la scelta di Pioli nasce con l'obiettivo di tamponare la situazione fino a fine stagione per poi ripartire da un top manager. E il nome del Cholo è diventato un obiettivo da inseguire: tra novembre e dicembre i primi contatti, Simeone ha fatto presente all'Inter di voler conoscere prima bene il progetto dell'Atletico, poi sarebbe arrivata la risposta. Da quel momento, l'attesa ha contribuito alla caccia da parte di Suning a diversi altri allenatori, tra cui naturalmente Antonio Conte come sogno senza dimenticare l'alternativa più semplice Spalletti e il desiderio complesso Pochettino.
LA SCELTA DEL CHOLO - Simeone inizialmente non ha gradito, poi ha compreso: l'Inter non poteva aspettare all'infinito. E da febbraio si è liberato da qualsiasi possibile patto verbale, ognuno per la sua strada. Nonostante l'ottimo rapporto con il vicepresidente Javier Zanetti che non è sfociato in appuntamenti diretti o missioni spagnole: l'Inter è sempre rimasta informata sulla volontà del Cholo, ma l'argentino ormai da mesi ha rassicurato l'Atletico Madrid sulla permanenza, tanto da 'sponsorizzare' il Wanda Metropolitano, nuovo stadio del club. Ha aspettato a dare comunicazioni ufficiali per confrontarsi sul progetto, non ha mai illuso l'Inter, tempo al tempo. "Prima o poi allenerò i nerazzurri", parola sua. Non era ancora il momento giusto.