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Simeone dopo Conte: il trionfo in Liga è la conferma, non si vince solo col 'bel gioco'
CHOLISMO EVOLUTO - Al termine della passata stagione, con l'Atletico uscito ai quarti di finale di Champions League e terzo in campionato a -17 dal Real Madrid in tanti davano per finito il ciclo che durava dal 2011 di Simeone sulla panchina rojiblanca. I titoli sulla fine del "Cholismo" si sprecavano, ma è proprio da lì che è nato il "Cholismo Evoluto" di questa stagione. Alcuni dei dettami tattici che hanno condizionato gli 11 anni sulla panchina dell'Atletico sono infatti stati messi da parte pur di valorizzare l'organico a disposizione. E tanto di questa evoluzione è legata alla presenza di Suarez messo lentamente in condizione di far male anche a discapito del talento di Joao Felix. Non è stato un percorso netto, ma è stata, nel pieno del mantra dell'allenatore argentino, "un'altra forma di allenare la vita, partita dopo partita".
COME CONTE, L'ALTERNATIVA AL "BEL GIOCO" - Che Simeone e il suo gioco non piacciano a tutti è nel gioco delle parti che è anche il sale del calcio eppure la vittoria di questa Liga da parte di Simeone, così come la vittoria dello scudetto dell'Inter di Conte, mostra come ai cultori assoluti e agli estremisti del "bel gioco" e della costruzione dal basso ci sia un'alternativa e che questa alternativa sia altrettanto vincente. Simeone quest'anno ha infatti saputo alternare la difesa a 3 a quella a 4, rendendo molto più fluido sia lo stile di pressing (alto o basso) sia l'uscita di palla dal basso attraverso esterni difensivi che si tramutano in ali e la regia di Koke cresciuta di gara in gara. Cholismo evoluto, Contismo nerazzurro, ma anche il pragmatismo di Massimiliano Allegri che, se tutto si confermerà, il prossimo anno tornerà in sella a una panchina. Il bel gioco non è l'unica via per arrivare alla vittoria. La rincorsa a Guardiola riparte da qui.