Il tracollo di Lecce deve essere archiviato in fretta e possibilmente senza strascichi polemici. Alle porte per la Robur c'è un mese a dir poco decisivo, con sette partite - ritorno di Coppa al San Paolo compreso - in un mese. Il 25 marzo, data di Chievo-Siena, probabilmente i bianconeri conosceranno già almeno in parte il destino che li attende da lì alla fine della stagione. Trenta giorni di fuoco per provare ad aumentare il margine sulla zona retrocessione, che adesso, in attesa della partita di domani, ridotto a soli due punti. Le partite casalinghe contro Catania, Palermo e Cagliari devono rappresentare un'occasione di rilancio per il morale e la classifica. Sono avversari forti, che attraversano per giunta ottimi periodi di forma, ma occorre provare a fare il massimo possibile in termini di prestazione e soprattutto di punti.

È inutile adesso guardare troppo in avanti: questa squadra deve necessariamente pensare di partita in partita, anche se è indubbio che la scoppola del Via del Mare abbia tolto qualche certezza. Peccato, perché a differenza di altre volte il Siena sceso in campo a Lecce aveva impressionato per gioco e quadratura, nonostante l'importanza del match e della posta in palio. Modulo azzeccato, difesa attenta, ripartenze sempre pericolose e un avversario che fino all'episodio chiave (della partita e speriamo non della stagione) era in balia della Robur, che aveva il solo e consueto torto di non aver capitalizzato la mezza dozzina di occasioni da gol concesse dall'allegra difesa salentina.

Poi è accaduto l'imponderabile: un Rizzoli che fischiava a senso unico, un rigore evitabilissimo (Muriel che andava fermato molto prima del suo ingresso in area), e una reazione troppo blanda di una squadra che quando va sotto soffre psicologicamente. Gli altri due gol, oltre ad ingigantire le proporzioni di una sconfitta che ha dell'incredibile e a pareggiare lo scontro diretto (adesso in caso di arrivo con gli stessi punti tra Siena e Lecce deciderà la differenza generale, che attualmente vede nettamente in vantaggio la Robur), hanno tolto solidità ad un reparto che è sempre stato la base dei successi del Siena in questa e nella scorsa stagione. Adesso occorre resettare il naufragio e concentrarsi solo sul Catania, il primo scoglio di un ciclo terribile da affrontare e per questo il più delicato, visto che la 'banda' Sannino ci arriva con una ferita che sanguina ancora.