Sienamania:| Il momento è decisivo
Che il mese di marzo sarebbe stato decisivo per la Robur era chiaro da molto tempo. La sfida con il Chievo al 'Bentegodi' del 25 chiuderà un ciclo di partite sulla carta più abbordabili, o comunque contro squadre dalla classifica ancora in divenire, e ne aprirà uno, quello finale, molto proibitivo, con le trasferte (solo per citarne alcune) di Bergamo, Milano (Inter), Roma (Lazio) e Napoli intervallate dalla visita del Milan al 'Franchi'. Il Siena, se vuole giocarsi le sue carte fino in fondo ma possibilmente senza arrivare alle ultime giornate con la disperata necessità di fare punti, deve capitalizzare al massimo le prossime tre partite, anche se certo non facili e di cui due in trasferta. Cesena, Novara e Chievo sono avversari con cui il Siena visto nelle ultime due uscite può giocarsela alla grande e senza timore. Occhio però alle sorprese. Le prime due, con un piede praticamente già nella fosse della serie B, contro i bianconeri di Sannino si giocheranno le residue carte per provare a mantenere miracolosamente la categoria, o quanto meno giocarsela fino alla fine.
Potrebbe essere, almeno sulla carta, più agevole il calendario del Lecce, ad oggi la più in forma delle percolanti. Il prossimo impegno dei salentini, a San Siro contro il Milan, è di quelli che fanno tremare le gambe, ma dopo per Muriel e compagni, capaci spesso di sorprendenti blitz esterni, arriveranno tre partite casalinghe nelle successiva quattro giornate, che potrebbero decisamente cambiare la classifica. Palermo, Cesena e Roma al 'Via del Mare' e Novara al 'Piola'. Questo dice il calendario giallorosso, commentato nella giornata di martedì da Carrozzieri, che si aspetta almeno cinque vittorie dei suoi da qui alla fine. Se così fosse, la quota salvezza, per mesi pronosticata molto bassa da critici ed esperti, si alzerebbe notevolmente. Ma adesso, come dice mister Sannino, per la Robur è importante pensare partita in partita. A Cesena non perdere è davvero di vitale importanza. La partenza di Reginaldo, pur privando la rosa di un elemento unico per caratteristiche tecniche, non ha certo smorzato i problemi di abbondanza del gruppo bianconero, che con all'orizzonte i rientri di D'Agostino e Bolzoni potrà contare praticamente su tutte le sue unità, Brkic a parte.
Se quindi i 'problemi' di gestione per Sannino sono destinati a durare fino alla fine del campionato, di sicuro, come spesso nel corso di questa stagione è stato sottolineato da molti, ciò deve necessariamente continuare ad essere una risorsa. Ormai sembra chiaro che la rosa a disposizione dell'ex tecnico del Varese è ristretta, per modo di dire, a 27-28 elementi (Sestu, Codrea e Acosta non vengono convocati neanche per la Coppa Italia e vivono quasi da separati in casa), e in queste ultime tre partite l'undici titolare è mutato pochissimo, corroborato anche dai risultati positivi. Le alternative in attacco e non solo hanno però dimostrato di essere utilissime, e di elevare il livello della concorrenza. Sembra inoltre che con il ritorno al 4-4-2 la squadra abbia ritrovato la compattezza persa nel secondo tempo di Lecce, e nella prima mezz'ora col Catania. Adesso occorre saper gestire le forze, visto che in questa fase della stagione statisticamente molti atleti sono più soggetti ad infortuni. Il rientro di Bolzoni, fuori ormai da diverso tempo ma dato in miglioramento, sarebbe una prima importante pedina utilissima per dare il cambio a Gazzi o Vergassola, senza nulla togliere all'ottimo Parravicini degli ultimi due mesi.