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    Sienamania:| Cambiare o abdicare

    Sienamania:| Cambiare o abdicare

    Non è mai facile in questi casi dire se il quasi immediato ritorno in campo sia un bene o un male per una formazione reduce da una sconfitta netta, senza attenuanti e figlia di una prestazione allucinante, a tratti vergognosa. La rabbia e l'amarezza per il tracollo di Cagliari farebbero propendere per 'sorridere' di fronte alla possibilità di un immediato riscatto già domenica contro il Genoa, che avrà per giunta 24 ore in meno per prepararsi alla partita del 'Franchi' di domenica. Ma allo stesso tempo è anche difficile sperare che questa squadra, apparsa davvero la controfigura di se stessa, possa rigenerarsi e ricaricare le batterie in così poco tempo. Di sicuro, per sperare di fare punti contro i rossoblù liguri occorrerà un netto e repentino cambio di atteggiamento, almeno per evitare in incorrere in figuracce, come tra l'altro la partita dell'Is Arena si stava trasformando.

    Mancheranno per la prima volta in stagione due difensori titolari contemporaneamente, il che costringerà per forza Cosmi a un inserimento di un giocatore poco rodato. Con Contini infatti ci potrebbe essere Dellafiore, oppure Rubin, anche se in questo caso sarebbe da reinventare la disposizione di una difesa che vedrebbe due mancini puri. In ogni caso, al di là dei cambi dei singoli giocatori, occorrerà vedere quanto le scorie della mazzata di mercoledì si faranno sentire. Solo tre gli allenamenti che separano la Robur (che da ieri è in ritiro punitivo) dal ritorno in campo, in quella che già oggi può forse essere definita, se non un'ultima spiaggia, qualcosa che si avvicina molto a questo concetto.

    Il Siena visto a Milano, nel secondo tempo contro il Bologna e anche contro la Juventus, nonostante il ko, è stato sostituito purtroppo da una formazione rinunciataria, timida, molle. Nulla a che vedere con quello che invece il suo allenatore predicherebbe da luglio. Difficile adesso pensare a moduli e uomini per provare a fare male alla squadra di Delneri. Forse però anche da quel punto di vista c'è da dare una scossa, un segnale forte per tentare di invertire la rotta. Detto della difesa, dove giocoforza qualcosa dovrà cambiare per le assenze forzate di Neto e Felipe, i dubbi restano comunque sugli altri reparti, indipendentemente dal modulo. Verre e Reginaldo potrebbero essere risorse da testare, proprio perché magari mentalmente meno condizionate dei compagni che nell'ultimo periodo hanno giocato, e purtroppo perso, di più.

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