Sienamania:| Aspettando Rosina
E' difficile analizzare la sconfitta del 'Friuli' senza sottolineare la prova più che convincente del Siena, sempre in grado di fare la partita e pericolossisima in almeno un paio di situazioni. Tornare però a casa senza neanche un punto, dopo aver giocato forse la migliore partita della gestione Iachini, aumenta ancora di più la rabbia e il rammarico. Non aver mosso la classifica contro una delle peggiori Udinese della stagione, per ammissione dello stesso Guidolin, deve inoltre far riflettere sui limiti di una squadra che non riesce proprio ad ingranare la marcia giusta per uscire dal tunnel.
E dire che la strada intrapresa fin dal fischio d'inizio era quella buona: squadra corta, attenza, brava a giocare sulle fasce e a consentire a Rosina di trovarsi solo davanti a Padelli in posizione favorevolissa per segnare. L'ex Zenit però in bianconero sembra essersi trasformato in un lontano parente del giocatore che per anni aveva fatto vedere cose egregie nel primo Torino di Cairo. La sua involuzione, specie sotto porta, è ormai un problema piuttosto serio, per il quale neanche Iachini è riuscito a trovare una soluzione.
A questo punto è legittimo pensare che forse, soprattutto in alcune partite, non sarebbe un delitto vedere il numero 27 in panchina, magari a favore di Valiani, escluso da due giornate nonostante sia una delle poche note liete di questa nefasta stagione. Il principale problema di questa squadra però non è certo Rosina, o i suoi eventuali sostituti. Il grosso guaio che attanaglia la volenterosa Robur attuale è quello di veder puntualmente vanificate buone prestazioni a causa di errori di mira o di attenzione.
Detto dell'imprecisione dell'attacco, al quale serve disperatamente un Pozzi versione stagione scorsa, impossibile non sottolineare la palla malamente persa da Della Rocca a centrocampo, quella che ha dato il via al gol di Muriel, e che in una gara contratta e poco emozionante come quella del 'Friuli' è risultato il guizzo decisivo. Per provare a fare risultato questa squadra deve necessariamente essere brava (e fortunata) a non sbagliare assolutamente nulla, altrimenti finisce sempre per pagare carissima ogni minima sbavatura.
Era successo con il Napoli, poi parzialmente a Milano, e in modo clamoroso a Torino. Domenica stesso copione, al quale va aggiunta l'incapacità di rimontare. L'ingresso del neo arrivato Emeghara, che potrà essere più utile contro avversari che attaccano, e quello tardivo di Paolucci, non sono serviti a cambiare le cose. In un momento del genere bisogna trovare la forza di pensare positivo, anche se adesso, e non solo per quello che succede in campo, sembra davvero impossibile.